La virtù della conoscenza

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    Aggiungendo qualcosa alla tua risposta a Gianni Longo su L’Alpino di febbraio sulla parola “presente” dico questo: mia madre, che era del 1900 ci cantava spesso una canzone molto diffusa nella scuola elementare del suo tempo (lei era maestra) che era di tre strofe e aveva questo ritornello: “Soldato ignoto, e tu?/ sperduto tra i meandri del destino!/ mucchio senza piastrino/ eroe senza medaglia/ il volto tuo non esisteva più/ finita la battaglia/ fu chiesto inutilmente/ nessun per te poteva dir: presente! Propagandisticamente fu ripescata nel 1944 dalla Rsi, ma era stata scritta e musicata dopo la vittoria della Grande Guerra nel 1918 da quel Giovanni Ermete Gaeta, salernitano, autore, tra l’altro, de “La leggenda del Piave”. Quindi anch’io, classe 1937, se mi è consentito, dico semplicemente a Gianni Longo: tranquillo!… nessun “rigurgito fascista”.

    Tommaso Magalotti, Gruppo di Cesena, Sezione Bolognese-Romagnola

    Grazie di questa puntuale precisazione. A conoscere la storia si chiariscono tanti equivoci.