La proposta di un missionario

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    Sono padre Enzo Balasso missionario comboniano in Ecuador da vent’anni e da altrettanti ricevo la rivista mandatami dalla sezione alpina del mio paese natale: Bisuschio (Varese). Prima di farmi prete missionario ho fatto la naja tra gli alpini e mi sento orgoglioso di ciò; ero a Dobbiaco negli anni ’74 ’75, nella Tridentina. Ho ricordi bellissimi di quei tempi e tante amicizie si sono mantenute per anni e quando rientro in Italia, la sezione mi onora sempre di un momento con loro. Pensavo a quanto costa mandare la rivista e, pensavo, che probabilmente farebbe più onore un aiuto alla mia gente che vive miseramente: si metterebbe in atto lo spirito alpino d’aiuto lì dove ce n’è bisogno. Propongo di rinunciare alla rivista in cambio del corrispettivo per dare una mano a chi fa più fatica.

    Padre Enzo Balasso

    Sono proposte che mettono in crisi. Nessun problema sullo scambio proposto. Consapevoli tuttavia che pochi euro non cambiano la vita di nessuno, cerchiamo di leggere correttamente la sottile richiesta di aiuto da parte di padre Enzo. L’ANA, le sezioni e i gruppi sono impegnati in tante parti del mondo con importanti iniziative di solidarietà e se si trattasse di disponibilità di braccia volonterose assicurerei padre Enzo che i forzieri alpini sono ricchi e aperti. Purtroppo non altrettanto in termini di euro. C’è, in ogni caso, qualcuno che potrebbe pensare all’Ecuador ed accogliere l’invito di un missionario alpino?

    Pubblicato sul numero di maggio 2009 de L’Alpino.