Ci sono andati vicino. Per il 7º reggimento alpini vincere i Ca.STA per tre anni consecutivi sarebbe stata un’impresa, mai riuscita a nessuno. Invece, pur sul podio, hanno dovuto lasciare la meritatissima vittoria agli amici-avversari del 2º reggimento, trionfatori della 71ª edizione dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine, disputatisi sulle nevi di San Candido. In fin dei conti, però, la classifica ha un’importanza relativa: certo, fondamentale per rinsaldare lo spirito di Corpo e fungere da stimolo per le prossime edizioni, ma secondaria rispetto alla vera essenza di manifestazioni come questa. Perché lo scopo dei Ca.STA è dimostrare le capacità delle penne nere in quello che rimane il loro ambiente e la loro vera ragione d’essere: operare in montagna, con la maggior efficacia esprimibile. E quello che si è visto in una settimana a San Candido ne è stata una dimostrazione concreta. Dimostrazione che il format addestrativo degli alpini rimane un esempio a livello mondiale e che anche da personale con esperienza relativamente breve è possibile ottenere ottimi risultati. Centinaia di giovani hanno vissuto per una settimana in ambiente montano, cimentandosi sia in competizioni sportive, sia di impostazione più militare, che hanno il loro punto di sintesi nella gare di pattuglia, quest’anno davvero impegnative, su un percorso di oltre trenta chilometri. Ventidue plotoni che per tre giorni e tre notti, dormendo in tenda a mille metri di quota, si sono portati a spasso 25 kg di equipaggiamento, per aggiudicarsi il Trofeo Buffa, assegnato dal 1931 al reparto alpino più preparato. A confrontarsi sulla neve ben duemila militari provenienti da undici nazioni. A far da cornice lo scenario dolomitico dell’alta Valle Pusteria, sicuramente uno dei più affascinanti del mondo, che quest’anno ha anche regalato, assieme alle temperature tradizionalmente basse, anche una settimana di splendido sole. E se slalom, fondo, sci alpinismo e biathlon hanno strappato applausi, è stato nelle dimostrazioni operative che gli alpini hanno mostrato il meglio delle capacità. In due esercitazioni, sotto gli occhi del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Salvatore Farina: la Lupo Bianco, esercitazione di soccorso e l’Aquila Blu, atto tecnico-tattico, che ha messo in campo quanto di meglio oggi l’Esercito possa proporre nel combattimento sulla neve in montagna. La Lupo Bianco ha simulato, nella zona gelata del lago di Misurina, una serie di interventi a favore di civili colpiti da una valanga e dal crollo di alberi: una dimostrazione dell’alto livello di integrazione ormai assunto dalle specialità dell’Esercito con i soggetti che portano il soccorso in montagna, come il Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e qui, in Alto Adige, il Bergrettung. Davvero impressionante la capacità degli elicotteristi di operare al buio tra le montagne, sia con gli anziani ma sempre affidabili AB205 (ormai prossimi al meritato pensionamento), sia con i modernissimi ed imponenti birotori CH47F, che hanno calato sul luogo dell’intervento le squadre dei soccorritori. Aquila Blu, invece, ha messo in campo un intervento armato contro una incursione di forze ostili aventi come obiettivo un acquedotto. Nonostante la necessità di mantenere tutte le forze in un raggio “osservabile”, le Truppe Alpine hanno mostrato la loro capacità di muoversi ed operare con rapidità ed efficacia negli scenari innevati, sfruttando al meglio le possibilità offerte dai cingolati BV207S, dalle motoslitte, dagli elicotteri e, naturalmente, dagli sci (qui visti anche in versione scomponibile). Lo scenario tattico era sorvegliato dall’alto da un mini drone Raven, mentre particolare piacere ha suscitato (specie negli artiglieri alpini dell’Ana presenti tra il pubblico) la ricomparsa in teatro degli obici da 105/14. Questo pezzo d’artiglieria, leggero, scomponibile e facilmente trasportabile, sta conoscendo una seconda giovinezza, probabilmente alla luce delle esperienze fatte in Afghanistan, ed è stato reintrodotto in alcune decine di esemplari nei reparti d’artiglieria. La settimana di gare ed esercitazioni si è conclusa in Piazza del Magistrato, a San Candido, con una presenza particolarmente significativa di vessilli delle nostre Sezioni: presenza che è stata apprezzata dal gen. Farina, il quale ha avuto parole di elogio per l’Ana, ringraziando l’Associazione, sia per essere attivo custode delle tradizioni e della storia alpina, sia per la dimostrata capacità di operare in sinergia con le penne nere in servizio. Del resto le squadre della nostra Protezione Civile hanno lavorato sul campo, durante i Ca.STA, assieme alla Croce Rossa Militare ed alle volontarie della Croce Rossa Italiana. E, ad ulteriore suggello del legame tra alpini in armi ed in congedo, il gen. Salvatore Farina ha voluto accanto a se per la consegna del Trofeo Buffa il nostro vice Presidente nazionale Mauro Buttigliero; presente alla cerimonia, accanto al comandante delle Truppe Alpine gen. Claudio Berto, anche il vice Presidente vicario Alfonsino Ercole e alcuni Consiglieri nazionali.
Massimo Cortesi
CLASSIFICHE (prime tre posizioni)
Trofeo dell’Amicizia: Italia (63 punti); Romania (37); Slovenia (26).
Trofeo Medaglie d’Oro: 2º reggimento alpini (139 punti); Reparto Comando e Supporti Tattici Tridentina (101); 9º reggimento alpini (96).
Trofeo Buffa: 2º reggimento alpini (46 punti); 7º reggimento alpini e 8º reggimento alpini (44).
Trofeo Ifms: 7º reggimento alpini (11,5 punti); Romania (6,5); Scuola Applicazione (4).
Trofeo interforze: Centro Sportivo Esercito (21 punti); Carabinieri (10); A.M. (2).