La Messa nelle cerimonie alpine

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    Sono figlia, sorella, zia di alpini. Papà ha fatto la guerra da richiamato, ha ricevuto la cartolina il giorno in cui nasceva il suo primo bambino. Mi permetto di non condividere il pensiero di Christian Abate (L’Alpino di novembre, pag. 20) sulla Messa nelle cerimonie alpine. Io penso che questo sia un modo per sentirci vicini i nostri alpini che non ci sono più. Logicamente non sempre si deve abbinare la Messa, quando una volta all’anno si mangia lo spiedo allora serve solo lo spirito di amicizia. Grazie don, se mi rispondi sarò molto contenta, nel frattempo ricevi tantissimi auguri e un grande apprezzamento per quello che scrivi e fai.

    Norma Capelli, Ponte Caffaro (Brescia)

    Anche a me avevano fatto una certa impressione le dichiarazioni di Christian. Legittime e rispettabili, ma sostenere che dovrebbe essere tolta la Messa agli incontri ufficiali degli alpini mi era sembrata una forzatura. Non dimentichiamo che la nostra identità fa riferimento alla bi-millenaria civiltà cristiana. La Messa non è soltanto un valore spirituale o morale, ma prima ancora qualcosa di simbolico che ci appartiene e ci identifica.