La magia del Contrin

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    Caro direttore, per prima cosa un grazie a tutta la redazione, sempre magnifica! Nel numero di giugno mi hanno particolarmente colpito le due pagine e le stupende foto sulla “Magia del Contrin”, a firma di Mariolina Cattaneo, con un testo che fa percorrere itinerari tanto cari a moltissimi di noi. L’ennesima riprova della grande sensibilità e delle indubbie capacità della nostra giornalista. Ho vissuto il Contrin fin dal 1969, giovane tenente e da pochi mesi al gruppo Agordo, nella 41ª batteria. Quell’anno, dopo aver spalato tanta neve prima del Passo Ombretta (m. 2.700), avevamo portato a termine lo scavalcamento, passando per il rifugio Falier e raggiungendo Malga Ciapela. Da capitano, nel 1974, sempre con la 41ª batteria, nel programma delle escursioni estive, avevo inserito nuovamente il percorso in senso inverso (dal rifugio Falier al Rifugio Contrin). Sempre tanta neve da spalare per permettere il passaggio dei nostri muli con i due pezzi da 105/14. Tutto bene nell’impegnativo scavalcamento e poi sosta al rifugio Contrin per il fine settimana. Qui l’incontro con gli sposini De Bertol, appena subentrati nella gestione del nostro rifugio. Il lunedì ci aspettava lo scavalcamento del Passo San Nicolò (m. 2.340). Ci sembrava una normale marcia di trasferimento. La Batteria era già lungo il sentiero della discesa, rispettando, per sicurezza, le dovute distanze. La mula Moda, caricata con le ruote dell’obice, mettendosi di traverso nella parte iniziale della discesa, sbilanciata dal pesante carico, ruotò su se stessa e, nella rovinosa caduta, si spezzò l’osso del collo. Le ruote si sganciarono e a grandi balzi raggiunsero il fondovalle, evitando di poco una piccola baita. La Moda era una bellissima e imponente mula, arrivata al gruppo Agordo, ritengo, nel 1968. Dedico questo mio ricordo agli artiglieri di quel periodo e a tutti quei ragazzi eccezionali, poco più giovani di me, che hanno vissuto la loro vita militare nella mia batteria. Con moltissimi di loro mantengo costanti rapporti e molte sono le occasioni per incontrarci. Credetemi, il pensiero va anche ai nostri amici a quattro zampe, ai nostri insostituibili Muli, ricordando molti loro nomi: Condotto (Bepi per tutti noi), Ilare, Moda, Parroco, Pino, Visano… Mariolina, grazie di cuore per la bellissima foto che ritrae la discesa dal Passo San Nicolò, punto di caduta della Moda, da noi sepolta più a valle. Sono ritornato sul San Nicolò anche nel mio ultimo campo estivo (1976) con la 16ª batteria del gruppo Lanzo, senza nessun problema. Ricordo sempre quei momenti magici e i fraterni rapporti intessuti allora, che gli anni non potranno mai cancellare.

    Nino Geronazzo, Sezione di Conegliano

    Caro Nino, mentre ti leggevo con gli occhi, ti sentivo col cuore e sentivo la tua voce srotolare questo racconto, come una storia intorno al fuoco. E sentivo tutta la tua passione alpina e per gli alpini, che poi è frutto dell’animo che è in te e che conosce bene chi ti conosce. Grazie di questa testimonianza e grazie anche da parte di Mariolina.