La dignità offesa

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    La meravigliosa creazione dell’artigiano, o meglio, del maestro Carluccio Zangirolami di Portoviro, assemblata con frammenti di residuati bellici risalenti alla Grande Guerra, raccolti sul monte Valbella, che ho chiamato “la sentinella”, dai giorni dell’Adunata Triveneta 2013 a Schio, sta simbolicamente di guardia sulla tomba di mio figlio, Matteo Miotto nel piccolo cimitero di guerra a Thiene dove riposano in gran parte soldati del primo conflitto mondiale. 

     

    Sta, meglio dire stava. Tra il 10 e 11 aprile scorso, una mano ignota, per ragioni che sfuggono al mio pensare, ha deturpato questo cimelio colmo di significato, spezzandolo in due abbandonandolo poi in un angolo tra detriti e resti di vernice. È toccato proprio a me, padre del ragazzo nella mia visita quotidiana alla tomba, amareggiato e commosso, scoprire il fatto. Come papà chiedo chi è e perché?! Ora il manufatto, ripulito, riparato e riverniciato è tornato al suo posto. Con tutta la famiglia alpina a cui mi sento particolarmente legato, voglio condividere questo spaccato di cattiveria e idiozia assoluta. Ringrazio tutti di cuore per la solidarietà fin qui ricevuta che mi ripaga di questo altro dolore.

    Franco Miotto

    Caro Franco, il nostro ricordo va prima di tutto a suo figlio Matteo, caduto in Afghanistan il 31 dicembre 2010. L’atto di vandalismo compiuto è un’offesa alla dignità di suo figlio e dei nostri Caduti, ma anche all’intelligenza e alla dignità di coloro che, a buon diritto vogliamo continuare a chiamare uomini.