La brigata Julia a quota 4.000

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    Nonostante gli impegni operativi del 7º Alpini e del 3º da montagna in Afghanistan, la brigata Julia, appena rientrata da sei mesi di operazioni in Kossovo, ha voluto riportare l’attività alpinistica ai livelli di eccellenza consoni ad una grande Unità alpina.

    L’annuale corso roccia si è infatti concluso con un’ascensione sulla cima grande di Lavaredo; a sottolineare l’importanza dell’evento, alla conquista del mastodontico blocco di roccia, oltre a istruttori ed allievi di tutta la brigata, ha voluto partecipare anche l’allora comandante delle Truppe alpine, gen. C.A. Ivan Felice Resce. Dopo questa importante dimostrazione di alpinismo è seguita un’impegnativa attività addestrativa, svolta congiuntamente dal 5º e dall’8º reggimento alpini, sul gruppo dell’Adamello.

    A conclusione di questo importante ciclo è stata, inoltre, organizzata un ascensione in Valle d’Aosta, dove un centinaio di alpini della brigata friulana si sono cimentati sulle impegnative quote di questa regione. Gli istruttori della Julia, con i plotoni alpieri del 5º e 8º reggimento alpini e due squadre del 3º rgt. artiglieria da montagna (contestualmente impegnato ad Herat in Afghanistan, con il contingente italiano) hanno superato i 4.000 metri di quota raggiungendo la vetta del Gran Paradiso dove non poteva mancare un gagliardetto dell’ANA: il maresciallo Adami, capo gruppo di Dierico (Paularo), ricordando gli amici della sezione Carnica, lo esibisce soddisfatto con l’allora comandante col. Maurizio Paissan ed i colleghi del 3º artiglieria da montagna.