L’omaggio ai soldati della montagna

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    L’annuale commemorazione dei Caduti a Mittanwald, sotto l’egida della IFMS.

     

    di Vittorio Brunello

     

    A Mittenwald si svolta l’annuale cerimonia in memoria dei Caduti delle truppe da montagna germaniche. Da decenni la manifestazione ha assunto un significato pi ampio, comprendendo tutti i soldati che con la stella alpina, la penna nera o altri segni distintivi della specialit hanno lasciato le loro giovani esistenze sui campi di battaglia di tutto il continente. La presenza del labaro della Federazione internazionale soldati della montagna (IFMS) ne testimonianza.
    La collina di Brendtenfeier, austera e dolce allo stesso tempo, dominata dalla grande croce affiancata da due enormi stele grige, si apre in sommit ad una radura circondata da faggi ed abeti, resa solenne dalla cornice innevata delle Alpi. L’atmosfera che si respira in un luogo simile ha qualcosa di straordinario perch tutto porta ad abbandonarsi all’idilliaca serenit della natura, se non si fosse richiamati ad altre riflessioni dalla presenza di tanti ufficiali in servizio ed altrettanto numerose divise storiche, gravate da vistose decorazioni e portate come un paramento sacro. Gli enormi pavesi, labari, vessilli delle associazioni combattentistiche, portati spesso a fatica ma anche con orgogliosa fierezza da veterani dal passo incerto, creano uno scenario suggestivo che tocca il suo apice quando una squadra armata con fucili d’epoca, in rigoroso costume montagnino, con movimenti meccanici, spara tre colpi a salve.
    Il rituale preciso e meticolosamente rispettato, assegna ad ognuno posto e compiti. Un prete cattolico e un pastore protestante celebrano la messa, il comandante delle truppe da montagna tiene l’orazione ufficiale, il presidente dei veterani fa gli onori di casa e tutto si chiude con la deposizione di una sterminata serie di corone, su chiamata, al rullo dei tamburi. Quella con il tricolore, portata dalla delegazione ANA, reca la scritta: Gli Alpini Italiani.
    Il momento pi toccante si vive quando la banda, solenne e perfetta, esegue l’inno nazionale. In tutti palpabile un sentimento di commozione. Davanti a quella croce il pensiero va a tanti giovani diventati uomini in fretta e pi in fretta andati avanti.
    Forse ai giovani d’oggi sfugge il significato autentico di queste ricorrenze e talvolta viene perfino confuso con nostalgie d’un passato tragico. Quello lo lasciamo al giudizio della Storia. Per noi la pietas, nel senso latino, il rispetto e la memoria di chi, in forza di una cartolina di precetto o di un ideale vissuto in buona fede, ha indossato una divisa e pagato con sofferenze e non raramente con la vita, sono sentimenti che ci onoriamo di tramandare come patrimonio morale di uomini e di Alpini.