W gli Alpini. Grazie agli Alpini: è la scritta preparata dai bambini di Casumaro, appesa alla vetrata della nuova scuola materna voluta e realizzata dall’Associazione Nazionale Alpini in un paese, frazione del comune di Cento, a cui la forza del sisma del maggio 2012 ha strappato l’asilo. Dopo un anno trascorso all’interno dei moduli scuola, retrostanti alla nuova struttura, i bambini, assieme alle insegnanti e alla comunità intera, ancora scossa dal terremoto, hanno accolto e festeggiato, sabato 1° giugno l’arrivo del popolo degli alpini.
Centinaia di penne nere si sono schierate in mattinata sulla via centrale della piazza di Casumaro per partecipare all’inaugurazione di una scuola materna che vuole essere segno di solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell’Emilia colpite dal sisma. È stata una mattinata intensa e dalle forti emozioni, scandita in tre fasi: la prima, gli onori al gonfalone del Comune di Cento, scortato dal sindaco Piero Lodi, al Labaro dell’ANA con il Consiglio direttivo nazionale e ai Caduti. La seconda, il corteo e la sfilata per le vie del paese per raggiungere la scuola materna. La terza l’inaugurazione con l’alzabandiera, la celebrazione della Messa, l’intervento delle autorità e il taglio del nastro.
LA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA A CASUMARO
Tutti schierati su via Correggio, come un lungo cordone della solidarietà, sulla via centrale del paese si è aperta la splendida e suggestiva parata alpina. La coinvolgente cerimonia è stata preparata e guidata con maestria per tutta la sua durata dal generale Donato Lunardon, della sede nazionale, coadiuvato dal capogruppo ANA di Cento Glauco Maini. Sono in testa la banda musicale del comune di Montefiorino, i volontari che hanno contribuito alla realizzazione della scuola, le autorità civili e militari, provinciali e locali, le associazioni combattentistiche e d’arma. In piazza tantissimi bambini che, con i loro genitori e le insegnanti, hanno partecipato alla cerimonia sventolando il Tricolore. C’è tanta attesa, ma soprattutto commozione ed entusiasmo, per un traguardo che per un paese come Casumaro, che si estende su tre Comuni (Cento, Finale Emilia e Bondeno) e due Province (Modena e Ferrara) e con più di 4mila abitanti, è davvero un evento da ricordare e tramandare.
Per prendere posto nello schieramento, l’entrata del gonfalone del Comune di Cento con il sindaco Piero Lodi e il presidente del consiglio comunale Vasco Fortini, e a seguire gli onori al labaro dell’ANA con il Consiglio direttivo nazionale. Il tutto accompagnato dalla banda musicale e da uno scroscio di applausi. Momento poi di profondo raccoglimento, con l’omaggio ai Caduti di tutte le guerre con la deposizione della corona dell’Associazione al monumento. L’appuntamento è stata occasione importante anche per il passaggio di consegne dal presidente nazionale ANA Corrado Perona al nuovo presidente nazionale Sebastiano Favero, a pochi giorni dalla sua elezione.
Accanto al presidente Favero una schiera di autorità, tra cui il prefetto di Ferrara Provvidenza Raimondo, il questore Orazio D’Anna, rappresentanti della Regione e della Provincia. Non ha voluto mancare, nonostante le precarie condizioni di salute, il parroco del paese, don Alfredo Pizzi. Poi la sfilata per le vie del paese, fino alla nuova scuola. Anche la comunità di Casumaro si è unita al corteo: tanti anche i casumaresi lungo il percorso che, al passaggio del popolo alpino, hanno applaudito in segno di riconoscimento. Su cancelli e recinzioni, appesi alle case, cartelli e bandiere per ringraziare della concreta generosità dimostrata del grande cuore alpino.
Con l’alzabandiera e la Messa celebrata da monsignor Bruno Fasani, la giornata è arrivata nel suo momento più intenso e coinvolgente. Con un saluto speciale agli abitanti di Casumaro, agli alpini, alle autorità di ogni ordine e grado, e soprattutto al parroco don Alfredo, monsignor Fasani ha aperto la funzione: “Una Messa perché Dio accompagni le fatiche dell’uomo davanti ai limiti del mondo. Solo così si impara a volersi bene”. E invocando il Signore a guardare la comunità di Casumaro radunata per festeggiare un segno importante della ripresa: “Oggi gli alpini con la loro carità sono un piccolo segno della tenerezza di Dio, davanti alle fatiche incontrate” nel percorso di ricostruzione post sisma.
La vita e lo spirito degli alpini, seppur con tutte le loro contraddizioni, è spesso sinonimo di carità. E questa scuola ne è una testimonianza”. Monsignor Fasani ha poi ricordato che la scuola è stata dedicata a monsignor Enelio Franzoni (San Giorgio di Piano, 19 luglio 1913 – Bologna, 6 marzo 2007) “per il suo impegno durante la guerra in Russia accanto agli alpini, a rischio di morire e dei 4 anni di prigionia subiti”. Medaglia d’Oro al Valor Militare, monsignor Franzoni partì nel 1941 per la Russia, al seguito del Csir come cappellano militare in servizio presso il 79º Reggimento Fanteria della Divisione Pasubio. E – come ha ripercorso monsignor Fasani – don Enelio trascorse 4 anni nei campi di prigionia russi, a “sostenere i suoi alpini che soffrivano, lui che alpino non è, ma che dalla grande famiglia degli alpini è ricordato come uno di loro, colui che li ha sorretti e sostenuti tra tante difficoltà e privazioni, rifiutando per ben due volte la proposta delle autorità sovietiche di tornarsene a casa”.
Da don Fasani, poi, il messaggio: “Insegnate ai bambini che il valore più importante della vita è quello della solidarietà e della verità dei fatti”. A nome di tutti – bambini, insegnanti e comunità – è arrivato il ringraziamento di don Alfredo Pizzi che ha raccontato: “Stamattina la prima persona arrivata in canonica mi ha portato una bottiglia di vino donata dagli alpini: voi siete straordinari, continuate così. La forza e lo spirito degli alpini, sono come le bollicine di quel vino, sono la vita, che nella costruzione della scuola è diventata visibile. Grazie”. E dopo la preghiera dell’alpino e la benedizione di monsignor Fasani, l’intervento del consigliere nazionale e architetto Renato Zorio, protagonista del progetto e della realizzazione della nuova scuola: “È un’emozione vedere i bambini, futuri fruitori di questo edificio, che seppur nella fase conclusiva di cantiere viene inaugurato oggi, dopo 4 mesi trascorsi tra mille difficoltà. Ciò nonostante abbiamo continuato a lavorare anche con condizioni meteorologiche avverse. Speriamo che da oggi, il tempo cambi per poter realizzare le opere esterne”.
Come ha riferito Zorio, sono stati gli stessi bambini a sostenere chi stava lavorando: “Ci hanno seguito con le maestre dalle finestre dei container dove sono ora, per vedere crescere la loro scuola. Grazie a voi”. E ha continuato “Mancano le coperture esterne (gazebo), e la consegna degli arredi delle aule, di cui ci siamo presi l’impegno con la copertura di oltre il 50% dei costi per il loro acquisto”. Zorio ha poi spiegato il motivo della scelta di Casumaro, tra le numerose richieste arrivate dai vari Comuni colpiti dal sisma: “Una scelta, che la Commissione Grandi Opere e il consiglio nazionale hanno ritenuto fosse la più consona e fattibile.
Da qui, il progetto, realizzato in 4 mesi. Volevamo che questa fosse la città dei bambini. E stiamo facendo del nostro meglio per realizzarla”. E ringraziando tutte le aziende e i professionisti che hanno collaborato per la realizzazione della scuola, Zorio ha indicato il costo dell’opera: circa un milione di euro, a cui si aggiungono 2mila ore di volontariato alpino, che raddoppiano quasi il valore dell’edificio”. Alpini sono infatti i volontari arrivati a lavorare da tutta l’Italia. E al grido di viva l’Italia e viva gli Alpini, un grazie e un abbraccio tra Zorio e il geometra e consigliere nazionale Antonio Munari, direttore di cantiere. È grazie al suo impegno, alla sua costanza e alla voglia di raggiungere l’obiettivo, nonostante le numerose difficoltà, che è stato possibile confermare l’inaugurazione programmata per il 1° giugno.
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Dalle prime ore dopo il terribile sisma che ha scosso le terre dell’Emilia, le penne nere erano già nel Centese. “Avete lavorato al nostro fianco – ha ricordato il sindaco Piero Lodi – per sostenere la popolazione nel campo tenda di Santa Liberata, il più grande della zona del cratere del sisma tanto da dare ospitalità fino a 660 persone, poi vi siete cimentati nell’opera di realizzare questa splendida scuola, che oggi tutti noi possiamo toccare e vedere. La popolazione di Casumaro ha accolto e adottato gli alpini, nella stessa misura in cui l’Associazione ha adottato la nostra comunità”.
L’inaugurazione, è stato anche il momento per il passaggio di consegne dal presidente Corrado Perona, che ha seguito l’apertura del cantiere e l’iter di lavoro, al nuovo presidente nazionale Sebastiano Favero, che sarà uno dei responsabili del collaudo dell’opera. Accanto a Favero a Casumaro, c’erano anche i predecessori Giuseppe Parazzini e Corrado Perona al quale ha ceduto la parola. Una riflessione, quella del presidente uscente, che ha toccato la sensibilità e suscitato l’approvazione dei presenti: “Tutto questo – ha detto Perona – dal villaggio a Fossa, alla Casa per Luca, fino alla materna di Casumaro, l’abbiamo costruito insieme, con il grande popolo degli alpini e con chi ha creduto in noi: abbiamo dato spazio alla luce, per insegnare ai più piccoli che le mura crollate, con la buona volontà sono risorte, e regalano il sorriso.
Che questa scuola – sono state le parole di Perona, poco prima del taglio del nastro – costruita con le capacità e il cuore degli alpini, possa portarvi fortuna”. Con uno scambio di omaggi e la consegna della targa che verrà posizionata all’entrata, il gemellaggio tra gli alpini e la comunità centese, e in particolare di Casumaro, è stato ufficialmente suggellato. Un profondo e ormai inscindibile legame descritto proprio dai bambini con lettere colorate: “W gli Alpini. Grazie agli Alpini”.
Beatrice Barberini