Ogni anno che passa li incontriamo più “veci”, alcuni si appoggiano ad un bastone, altri sono accompagnati da figli e nipoti, come il vulcanico Fernando Caretti, Presidente della Sezione Argentina. Nonostante le difficoltà, la lontananza e gli acciacchi dell’età che avanza, gli alpini che vivono all’estero hanno percorso migliaia di chilometri e da quattro continenti hanno raggiunto Asti per partecipare alla grande festa alpina.
Nella mattinata di sabato 14 maggio si sono incontrati al Teatro Alfieri con il “ministro degli esteri” dell’Ana Ferruccio Minelli e gli altri vertici dell’Associazione, il sindaco Fabrizio Brignolo, l’assessore Giorgio Ferrero e il comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato. In platea anche il comandante e alcuni marinai della nave “Alpino”, che da qualche anno non mancano all’appuntamento.
Per gli alpini all’estero quello dell’Adunata è un richiamo dell’amata Patria che hanno lasciato negli anni ’50 e ’60 per ragioni familiari o lavorative. Sudore, duro lavoro e costanza hanno permesso loro di realizzarsi e diventare il tessuto connettivo di un’altra nazione, senza dimenticare però le origini, perché, come dice un bel proverbio, non puoi sapere dove vai se non ti ricordi da dove vieni. “Il Piemonte è terra d’emigrazione – ha ricordato il sindaco Brignolo – ma negli ultimi anni è stata anche terra d’accoglienza, oggi anche per tanti che fuggono dalla guerra e dalla povertà”.
“Siete un punto di riferimento, la nostra coscienza”, si è rivolto così agli alpini all’estero il Presidente dell’Ana Sebastiano Favero. E ha rimarcato come il ricordo della Patria, unito ad un forte sentimento alpino li renda un esempio per le generazioni più giovani, molte delle quali sono il motore di una nuova emigrazione, in particolare verso l’Est Europa dove l’Ana ha da poco aperto il nuovo Gruppo autonomo Slovacchia e il Gruppo Pannonia, appartenente alla Sezione Danubiana.
Emozionati, il neo Capogruppo della Slovacchia Alessandro Zazzeron e quello della Pannonia Antonio Sciacovelli sono saliti sul palco e hanno ricevuto dal Presidente Favero i nuovi gagliardetti. Le nuove realtà all’estero contano una ventina di iscritti – in attesa del Gruppo Vienna che si costituirà a breve – e con loro salgono a 6 i Gruppi autonomi dell’Associazione, a cui si aggiungono le 30 Sezioni, per un totale di oltre 3.000 soci.
Tra loro, ad Asti, c’erano anche gli alpini della Gran Bretagna, la Sezione Ana all’estero nata per prima (1928) e quelli che hanno percorso più chilometri per venire all’Adunata: le penne nere della Sezione di Perth.
Dopo cinque anni di impegno come delegato alle Sezioni all’estero, Ferruccio Minelli – che a fine maggio termina l’incarico perché non più rieleggibile – ha salutato gli alpini con un grande abbraccio: «Le Sezioni all’estero devono essere una ricchezza per tutta l’Associazione, indipendentemente dal numero degli iscritti, perché non è la quantità che conta ma la qualità dell’apporto che si dà. Nei viaggi che ho fatto ho scoperto – ed è un paradosso – cosa vuol dire essere italiani, onorare la nostra Bandiera e amare la Patria. Tra l’altro il vostro è un sentimento che non è stato ricambiato: tanti anni fa siete dovuti emigrare perché l’Italia non vi ha dato la possibilità di realizzarvi. Siete voi che ci date l’esempio, amandola più degli italiani che in Italia ci vivono!».
Concludendo tra gli applausi Minelli ha presentato il suo successore, Marco Barmasse, che avrà il delicato compito di dare continuità al Dna alpino all’estero.
All’Alfieri, con gli alpini, c’erano anche i rappresentanti dell’International Federation of Mountain Soldiers, la Federazione dei soldati di montagna nata 30 anni fa, formata dagli eserciti amici di dieci nazioni. Il responsabile Ana per l’Ifms Renato Cisilin e il segretario generale Ifms Renato Genovese hanno salutato le rappresentative di Francia, Germania, Slovenia, Spagna, e Svizzera, oltre a quelli della Bulgaria, in procinto di aderire alla federazione come 11º membro.
L’alternarsi dei vari momenti, stimolati dalla piacevole presentazione di Nicola Stefani, hanno portato ad avvicendarsi sul palco le varie delegazioni che hanno ricevuto un omaggio da parte del Presidente Favero.
Tra le tante belle e commoventi parole, par giusto concludere con un apprezzamento di chi la nostra Associazione la vede dall’esterno: «L’Associazione Nazionale Alpini è una risorsa unica e ineguagliata per il nostro Paese», ha ricordato Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte. «Oggi la sfida vera non è sulla definizione dei confini degli Stati, bensì tra i valori di solidarietà, pace, rispetto. E gli alpini incarnano perfettamente proprio questo sentimento, ispirando amicizia e fiducia».
Matteo Martin