Inutile indignazione

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    Egregio signor direttore, ho letto la sua risposta all’alpino Gianfranco Perforato nel numero di giugno 2014 in merito alla doverosa indignazione nel vedere sfilare il signor Gasparri a fianco del nostro presidente e del Labaro. Mi associo all’indignazione e vorrei rimarcare alcuni punti. Il cerimoniale? Quale cerimoniale?

     

    Il cerimoniale dell’ANA o quello della Repubblica italiana nata dalla Resistenza? Lo statuto afferma: Art. 2 – Il Consiglio Direttivo Nazionale designa l’alfiere ufficiale del Labaro, scegliendo, di preferenza, fra i soci decorati al valore. In qualsiasi manifestazione il Labaro e la sua scorta d’onore hanno la precedenza sui vessilli delle Sezioni, sui gagliardetti dei Gruppi e sulle formazioni dell’Associazione. La scorta del Labaro è costituita dal presidente nazionale, dai vice presidenti nazionali e dai componenti del C.D.N., dai decorati dell’Ordine Militare d’Italia e di Savoia e di Medaglia d’Oro al Valore. Quando tale formazione non sia possibile, il Labaro deve essere accompagnato dal presidente o da un vice presidente nazionale e almeno da due consiglieri nazionali. Mi domando: dove trova conforto la sua affermazione che sia la più alta carica dello Stato a sfilare accanto al Labaro? Delle due l’una: o lei è poco informato oppure ha voluto confondere le acque. In ambedue i casi non trovo necessario che lei diriga una testata prestigiosa e rappresentativa di tanti alpini che meritano rispetto e il dovere di non essere turlupinati. Il regolamento parla chiaro. La presenza del signor Gasparri è una vergogna e un insulto a quella “evocazione scenica di giorni passati, quando la neve, la tormenta, i ghiacci e le nude rocce facevano scrivere agli alpini pagine epiche della loro storia gloriosa”. Mi dispiace ma non posso inviarle distinti saluti.

    Gian Carlo Moglia – Piacenza

    A meno che non creda che sia stato io a far sfilare il senatore Gasparri, il che non farebbe molto onore alla sua intelligenza, le ricordo che da quando si fanno le Adunate, è prassi storica consolidata che accanto alle persone previste dall’articolo 2 dello Statuto sfili anche la più alta carica presente dello Stato, in segno di vicinanza e rispetto dell’Associazione. Questo è anche il motivo per cui sfilano il comandante delle Truppe alpine e il Capo di Stato Maggiore, anch’essi non previsti dallo Statuto. Se poi lei vuole dissentire da questa prassi, si rivolga ai vertici dell’ANA, evitando di attribuirmi colpe o intenzioni, che a me creano tedio e a lei fanno fare la figura del villano.