Interagire con la stampa

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    Il 24º Cisa (Convegno itinerante della stampa alpina) è approdato al Palazzo dei congressi di Limone sul Garda, una delle perle turistiche bresciane, ospite della Sezione di Salò. La voglia di ritrovarsi e ripartire era davvero tanta e lo hanno testimoniato la presenza di 43 testate alpine (40 sezionali e 3 di Gruppo) e gli oltre cento partecipanti ai lavori del convegno, che proponeva il tema “Rapporto dei giornali alpini con stampa e televisioni del territorio, come interagire”.

    Per parlarne e a rispondere alle domande dei responsabili dei nostri giornali, il direttore de L’Alpino, Bruno Fasani, ha invitato due professionisti dell’informazione, a capo di due quotidiani leader nelle rispettive province, ovvero Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia e Massimo Mamoli, direttore del veronese L’Arena. In apertura dei lavori il Presidente della Sezione, Sergio Poinelli (cui ha fatto eco il sindaco di Limone, Antonio Martinelli, “orgoglioso di avere qui con noi tanti alpini”) ha invitato gli alpini-comunicatori a seguire sempre i tratti dell’umanità e della semplicità per sfruttare appieno il dono della libertà che è stato guadagnato con valore e sacrificio. Dal canto suo Fasani ha sottolineato il miglioramento complessivo della qualità delle nostre pubblicazioni, pur con qualche lacuna ancora nella grafica, ricordando come sia importante comunicare i nostri valori per combattere i facili luoghi comuni negativi.

    Massimo Mamoli ha esordito ricordando come sia importante veicolare le notizie: per questo diventa cruciale che ogni Sezione abbia una figura che tiene i rapporti con le testate e sappia trovare un referente all’interno del giornale, mentre per i Gruppi, che operano in genere in realtà più piccole è fondamentale interfacciarsi con il corrispondente locale del giornale di quella provincia. «Bisogna – ha sostenuto il direttore de L’Arena – essere soggetto di valori attraverso i media, dei vostri valori, come Patria, libertà e unità. Se conosciamo i valori, ha concluso, stiamo insieme e trasmettiamo al futuro il bene comune».

    Con papà e fratello alpini, Nunzia Vallini ha esordito ammettendo di «essere di parte», ma ha notato come a una buona comunicazione interna gli alpini spesso non ne contrappongano una altrettanto buona verso l’esterno, per una innata forma di umiltà che a volte è scambiata addirittura per voglia di schivare: «La narrazione degli alpini non deve essere auto celebrazione, ma deve sollecitare l’empatia. Per questo servono storie e nomi che diventino simbolo. Per alcuni anni, in gioventù – ha aggiunto la direttrice del Giornale di Brescia e della tv Teletutto – ho insegnato, comprendendo appieno il valore della testimonianza: voi siete portatori di storie così belle che è un peccato non raccontarle, perciò fatevi carico dell’onere della narrazione, per dare voce alla foresta che cresce e non solo all’albero che cade».

    Invitando tutti ad impegnarsi nel «tirar fuori le nostre storie», possibilmente con un taglio un po’ più professionale, Fasani ha poi costituito i due tradizionali gruppi di lavoro, ciascuno con uno dei due direttori, in cui approfondire quanto emerso nelle relazioni. Ne sono nati confronti stimolanti, che si sono tradotti in una serie di interventi decisamente costruttivi nella seconda giornata di convegno. Dalla necessità di avere un portavoce, a quella di rivolgersi non solo ai giovani, attraverso i social media come Instagram e Tik Tok, ma anche ai loro genitori («quarantenni, generazione perduta» ha ricordato Dino Bridda, Belluno), alla necessità di avere materiale fotografico di qualità (Massimo Blasizza, della brigata Julia) a quella, che ha trovato notevoli consensi, di avere a disposizione una sorta di contenitore nazionale da cui attingere articoli su argomenti particolarmente rilevanti.

    Il col. Mario Bisica dell’Ufficio Pubblica Informazione del comando Truppe Alpine ha infine invitato tutti a relazionarsi con gli ufficiali di “Pi” dei reggimenti e a contattare la struttura da lui diretta per ogni esigenza. Il Cisa è stato anche l’occasione per consegnare il premio “Stampa Alpina”, che quest’anno è andato a Noi dé la Val Camonica diretto da Nicola Stivala, il quale ha ritirato, assieme al neo Presidente sezionale Ciro Ballardini, il riconoscimento dalle mani del Presidente nazionale Sebastiano Favero, che ha potuto così premiare anche Sul Ponte di Bassano, vincitore della precedente edizione, la cui cerimonia finale era saltata a causa della pandemia.

    ma. cor.