Inno alla pace

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    C’è un appuntamento, la prima domenica di settembre di ogni anno, al quale un alpino non può mancare: è il pellegrinaggio sul Pasubio. Finalmente quest’anno la Sezione Vicenza “Monte Pasubio” lo ha potuto organizzare come se i due anni precedenti non fossero esistiti, senza limitazioni Covid: a rendere gli onori agli eroi della 1ª Armata, il 4 settembre, 8 vessilli sezionali, circa 90 gagliardetti di Gruppo, i vessilli di associazioni combattentistiche e d’Arma e i gonfaloni di molti Comuni vicentini e trentini, oltre a numerose autorità civili e militari, con in testa il gen. Biagini in rappresentanza del comandante delle Truppe Alpine, gen. Ignazio Gamba.

    Nonostante il calore fraterno dei convenuti, la cerimonia è stata mesta: i 2.000 km di distanza dall’Ucraina non sono sufficienti per non sentire la tragedia umana ed economica della guerra, perché la sofferenza di una nazione lo è di tutti: i veci e quei pochi reduci rimasti, dicono che essendo nati e cresciuti con la guerra, speravano di poter morire con la pace. Il neo Presidente sezionale Lino Marchiori ha ricordato che la Sezione quest’anno festeggia 100 anni; a volte gli alpini si sentono isolati, non valorizzati, demotivati, e hanno l’indice puntato contro di chi non ha mai mosso un dito per aiutare gli altri.

    In questi momenti per avere lo sprone a continuare le loro opere di solidarietà, gli alpini pensano agli eroi del Pasubio che hanno sacrificato la vita per noi, per darci la libertà di cui godiamo e che spesso viene usata a sproposito per denigrare, umiliare, criticare anziché costruire e unire. E con l’esempio dei loro avi gli alpini rispondono nuovamente “presente”, mettendo a disposizione della collettività le loro mani, le loro fatiche, come Giuseppe Pulvini, Capogruppo di Noventa Vicentina (un nome tra tutti) che ad agosto ha messo a disposizione uomini e mezzi della sua impresa per iniziare la costruzione da parte dell’Ana di una sala polivalente ad Accumoli, paese colpito dal terremoto. E il Pasubio, monte capriccioso, ha donato ai suoi pellegrini una giornata baciata da un sole tiepido che ha saputo riscaldare i cuori.

    Nel giorno precedente si è svolta la parte più intima del pellegrinaggio sul Pasubio, gli onori ai Caduti dei due fronti sulla cima, sulle rocce bagnate dal loro sangue, in una giornata iniziata con un bel sole ma poi offuscata dalle nuvole, che hanno risparmiato la pioggia. Dopo l’alzabandiera, gli onori ai Caduti e i saluti, nella chiesetta voluta da mons. Galloni, è seguita la Messa celebrata da don Matteo Casarotto di Torrebelvicino, accompagnata dal Coro Voci del Sese di Arzignano. Il vessillo sezionale con il Presidente Marchiori, i Consiglieri, gli alpini con ancora le gambe buone sono saliti ai Denti per rendere omaggio ai Caduti italiani e austriaci, con le note del Silenzio echeggianti tra le cime.

    Monica Cusinato