In ricordo delle vittime

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    La data del 18 marzo è stata scelta dal Governo per ricordare le vittime del Covid-19. Come dimenticare quella lunga fila di automezzi militari, carichi delle spoglie mortali di tanti uomini e donne stroncati dal Coronavirus, che lasciavano Bergamo: era il 18 marzo di un anno fa.

    Un’immagine impossibile da cancellare, un dolore profondo e continuo. Gli alpini e i volontari del 2º Raggruppamento, attivati sotto l’egida della Colonna mobile regionale, hanno ricordato le vittime della pandemia, purtroppo ancora tragicamente in atto, alle 12 in punto, con un minuto di silenzio e con il suono, contemporaneo, di tutte le sirene dei loro automezzi. Un suono lacerante, che si è idealmente unito a tutte le sirene di Bergamo, della Lombardia, dell’Italia intera. Un momento di raccoglimento, profondo e toccante, che per un attimo li ha distolti dalla “loro” maniera di celebrare la memoria, il lavoro per spostare lo shelter dell’unità Tac della Sanità Alpina, inizialmente dislocata all’Ospedale degli alpini presso la Fiera di Bergamo, fino all’Ospedale Bolognini di Seriate, dove è andata ad affiancarsi alle strutture di diagnosi già presenti a servizio del nosocomio bergamasco.

    Un trasferimento iniziato la mattina con lo smontaggio, il trasferimento dello shelter effettuato dai logistici della Sanità Alpina, infine il montaggio, operato dalla squadra logistica del 2º Raggruppamento, della tensostruttura a due campate che consentirà la fruizione della nuova Tac in ogni situazione meteorologica. Tredici i volontari coinvolti, che hanno utilizzato tre mezzi per il trasporto degli uomini e dei materiali della tensostruttura, tra di loro il vice coordinatore di Raggruppamento Alessandro Caretti. I lavori sono terminati nel tardo pomeriggio per consentire la consegna della Tac ai sanitari del “Bolognini”, già pronta ad operare.

    s.m.