Veronese d’adozione, il gen. C.A. Giorgio Donati era stimato e amato dalle penne nere, non solo da quelle del gruppo alpini di Calmasino al quale era iscritto, e per essere stato comandante del 4º Corpo d’Armata all’inizio degli anni Ottanta. Era nato 96 anni fa in Piemonte, a Moncalieri, e aveva iniziato la carriera militare nel 1939, combattendo la Guerra di Liberazione da sottotenente, al comando del plotone mortai del battaglione alpini Piemonte, che nel maggio 1945 entrò tra i primi a Torino.
Nel dopoguerra prestò servizio in Alto Adige, nei gruppi di artiglieria da montagna Bergamo e Vicenza e negli anni Sessanta al Susa, nella Taurinense. Poi l’ascesa all’olimpo alpino con il comando del 3º artiglieria della Julia, della brigata Cadore e infine come comandante del 4º Corpo d’Armata Alpino nel biennio 1980/1981. Tra gli ultimi incarichi la nomina al vertice del Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa di Verona con il quale ha concluso la sua brillante carriera, nel 1987.
È stato insignito della Croce al Merito di Guerra, della Medaglia d’Oro al Merito di lungo comando e della Medaglia Mauriziana; è Cavaliere di gran croce dell’Ordine al Merito della Repubblica e nel 1986 il Presidente Usa gli ha conferito la “Legion of merit” nel grado di legionario.
Il cordoglio della famiglia alpina per la scomparsa del gen. Donati si associa al ricordo del grande affetto che ha sempre nutrito per le penne nere partecipando assiduamente a manifestazioni, incontri e alle Adunate nazionali. Memorabile quella di Roma nel 1979 quando il suo cappello fu calzato dal Papa Giovanni Paolo II, immortalato in una foto storica.