In ricordo del Galilea

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    Caro don Bruno, ho ricevuto il numero di marzo de L’Alpino e desidero fare presente che il 27 marzo, il Gruppo di North York, con mogli al seguito, che opera nella Gta (Grande Area di Toronto), come ogni anno, si è riunito al gran completo in un centro della nostra zona per procedere al rinnovo delle nostre tessere per il 2022. Nel corso dell’incontro, condito da un ottimo pranzo, il nostro Capogruppo Fernando Battistelli, ha proceduto alle consuete iniziative con la lettura della Preghiera dell’Alpino, con il Trentatré, ecc. Come addetto stampa sono stato invitato dal nostro Capogruppo, a parlare e ricordare agli amici presenti, il tragico affondamento del Galilea avvenuto esattamente 80 anni fa, a causa di un siluro sparato da un sottomarino inglese che, mentre era accora in acque greche, colpì in pieno la nave. A bordo del Galilea c’erano 1.075 alpini friulani che, assieme ad altri pochi passeggeri, che in totale erano quai il doppio dei passeggeri che potevano viaggiare sul Galilea. Gli alpini erano in un viaggio di trasferimento da Patrasso a Bari per poi proseguire in treno verso la Russia. L’affondamento del Galilea fu una lunga e tragica agonia. Nessun aiuto arrivò in soccorso, e tutti gli alpini trovarono la morte affondando con la nave e per nessuno vi è mi stata una tomba o un funerale, Nessun tornò mai. Al termine della mia esposizione ho chiesto ai presenti di osservare in loro onore e in piedi, un minuto di silenzio. Sono anche venuto a conoscenza che proprio il 27 marzo, la Sezione di Udine ha organizzato un ricordo per gli 80 anni dalla tragica scomparsa dei nostri bocia, un avvenimento che nessuno potrà mai dimenticare.

    Gianfranco Formaggio, Gruppo di North York, Sezione Canada

    Caro amico, proprio su questo numero, cominciando dalla copertina, si fa riferimento all’episodio che tu hai illustrato ai tuoi amici in quel di Toronto. Un episodio tragico che va onorato nella memoria. Al pari di chi è caduto sugli scenari di guerra tradizionali.