In marcia sulla sciara

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    Lo scorso 22 settembre si è concluso a Linguaglossa-Etna Nord il 47º campionato Ana di marcia di regolarità in montagna a pattuglie, organizzato dalla Commissione sportiva nazionale, dalla Sezione Sicilia e dal Gruppo di Linguaglossa. Fare l’alpino in Sicilia non è facile e trovare degli sponsor per una manifestazione è oltremodo difficile. Ma in quest’occasione posso testimoniare che gli sponsor hanno contribuito con il loro apporto di beni e servizi a fare decollare la macchina organizzativa.

    Un ringraziamento particolare va a Pietro Agen Presidente della Camera di Commercio del sud-est Sicilia che, con la promessa di un sostegno economico, ha consentito di preparare il campionato con più tranquillità. L’arrivo della fanfara degli Abruzzi e delle 120 pattuglie (360 atleti) con al seguito molti familiari ha riscaldato l’atmosfera di Linguaglossa. Abbiamo potuto constatare il piacere di stare insieme in quanto accumunati da una passione e da un amore comune, e sicuramente abbiamo dato un bel messaggio di unità a questa nostra Italia che amiamo tanto. Una bella iniziativa è stata quella di portare la fanfara degli Abruzzi in una scuola dove alcuni ragazzi con qualche problema psicofisico hanno potuto vivere un’emozione musicale che sicuramente rimarrà impressa nella loro mente e nei loro cuori.

    Il sabato pomeriggio è stato animato dalla grande sfilata degli alpini, presenti 30 vessilli, conclusa con l’onore ai Caduti, l’accensione del tripode da parte di Salvatore Ragonese – il “camoscio dell’Etna – e la lettura della formula di apertura del campionato da parte del responsabile della Commissione sportiva Renato Romano. Quindi il caloroso discorso del vice Presidente nazionale Mauro Buttigliero, il saluto del Capogruppo di Linguaglossa Salvatore Mangano e del sottoscritto, la Messa e infine il concerto della fanfara degli Abruzzi. L’indomani a Piano Provenzana si è aperta la “festa dello sport” con la partenza della competizione.

    Le condizioni atmosferiche erano ideali, con un sole splendente. Gli atleti in marcia potevano ammirare l’Etna con il suo enorme pennacchio fumante, i crateri vulcanici spenti e il meraviglioso paesaggio. Ricordo con piacere un curioso episodio accaduto ad un alpino in gara. Mentre passava vicino alla bocca di un cratere spento, a causa di un colpo di vento, il suo cappello alpino è volato sul fondo del cratere. Un attimo di smarrimento, ma per fortuna erano presenti gli uomini del Soccorso alpino e speleologico che in pochi minuti lo hanno recuperato. Dopo il rancio alpino al rifugio Ragabo c’è stata la proclamazione dei vincitori e le premiazioni. Il campionato è stato vinto dalla pattuglia della Sezione di Torino, composta da Claudio Negro, Cesare Lamberto e Marco Scalvazio.

    Al secondo posto Cuneo con Silvano Bornengo, Piercarlo e Alessandro Gallo; bronzo per Antonio Toffoli, Urbano Marini e Benito Lazzeroni della Sezione Cadore. Nella classifica assoluta per Sezioni valida per il trofeo “Scaramuzza” si è imposta Torino (914 punti) davanti a Biella (722) e Bergamo (707). Finalmente lunedì, giorno dopo la gara, abbiamo tirato un sospiro di sollievo: tutto è andato per il verso giusto e anche il cielo è stato benigno nei nostri riguardi; il sole ha illuminato il percorso di gara facendo risaltare la bellezza dell’Etna la nostra “muntagna” patrimonio dell’Unesco. Gli alpini di tutta Italia ci hanno ringraziato per la calorosa accoglienza, per il percorso di gara e per l’ottima organizzazione.

    Il merito di questo successo è di tutti, dalla Commissione sportiva agli alpini che hanno collaborato al successo della manifestazione. Potrei dimenticare qualcuno, quindi evito di fare l’elenco dei tanti che si sono impegnati con abnegazione in questa impresa, fedeli al motto “Tasi e tira”.

    Giuseppe Avila