Di Gioia cala il tris

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    Se la resistenza alla fatica, anche psicologica, fa parte del Dna degli alpini, il vincitore del campionato di corsa in montagna, Massimiliano Di Gioia, sicuramente ne ha da vendere. La regolarità e la tenacia, la volontà di non mollare, il soffrire venendo incalzati da altri concorrenti gli hanno garantito il gradino più alto del podio per la terza volta dopo l’oro nel 2013 e nel 2015.

    L’atleta della Sezione di Torino ha preceduto Paolo Bert della Sezione di Pinerolo e Pierluca Armati della Sezione di Bergamo. Il percorso, a detta degli esperti ideale per questi tipi di competizione, è stato tracciato su una mulattiera che nel primo tratto si inerpica e poi alterna tratti pianeggianti, di salita e discesa (come ad ogni campionato è stata prevista una variante per le diverse categorie).

    Il lungo, riservato ai più giovani, di 11,5 chilometri con un dislivello di 610 metri. Corto per i più veci, si snodava su un tracciato di 8 chilometri con un dislivello di 350 metri. Il 48º campionato Ana di corsa in montagna a Verbania ha visto la partecipazione di ben 540 atleti, con la gradita presenza di 35 donne. Preparare una gara ben riuscita non è cosa facile ma per chi, come gli alpini di Intra, si prepara ad ospitare l’anno prossimo il raduno di Raggruppamento in occasione del centenario di fondazione della Sezione, questo è un risultato promettente.

    Per la cronaca, la classifica per Sezioni ha visto primeggiare Bergamo, davanti alla Valtellinese e Varese. Il risultato forse meno visibile ma più importante è la voglia di misurarsi e di stare insieme con mero spirito alpino, contagioso anche per aggregati e amici.

    Mario Rumo