In concomitanza con il raduno della sezione di Savona il 31 premio nazionale Alpino dell'anno 2005

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    Il Premio nazionale Alpino dell’Anno , organizzato dalla sezione di Savona, sta raggiungendo anno dopo anno un’importanza sempre più rilevante nel mondo alpino e civile. La manifestazione, che fa da corollario alla premiazione si è svolta quest’anno a Cairo Montenotte (Savona), in concomitanza con l’inaugurazione del monumento all’Alpino ed al raduno sezionale, è iniziata sabato 11 novembre con l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento dei Caduti.

    In serata premiazione dei lavori a tema alpino degli studenti delle scuole di Cairo Montenotte seguita dalla commovente rappresentazione teatrale Talianski karasciò , della Corte dei Folli di Fossano, alla presenza del presidente nazionale Corrado Perona, del consigliere nazionale Luigi Bertino, dell’ex presidente sezionale Piergiorgio Accinelli e dal vicesindaco Vieri. In tutti, un sentimento di commozione per l’assenza del sindaco di Cairo Montenotte Osvaldo Chebello, mancato da pochi giorni. Era figlio di alpino disperso in Russia, e con il gruppo ANA di Cairo Montenotte, fautore del monumento all’Alpino, posto a ricordo di quanti sono passati dalla locale caserma del btg. Pieve di Teco.

    Domenica 12 il buongiorno è stato dato dalla fanfara della brigata alpina Taurinense e dalla fanfara Col di Nava della sezione di Imperia, accompagnate dal coro Monte Greppino. Dopo una breve sfilata si è proceduto allo scoprimento del monumento all’Alpino, opera in bronzo dello scultore A. Gianasso, da parte della madrina del gruppo e della figlia dello scomparso sindaco. La sfilata è proseguita sino al piazzale della scuola di Polizia Penitenziaria, che ha gentilmente messo a disposizione le sue strutture ed il personale. È poi seguito il carosello della fanfara della Taurinense.

    La S. Messa è stata celebrata da mons. Michiardi, vescovo di Acqui Terme, che nell’omelia ha riservato agli alpini parole toccanti per quanto hanno fatto e fanno, per come rappresentano l’Italia e per il grandissimo spirito di amicizia e solidarietà che li pervade. Il presidente Perona ha proseguito con un calore ed un entusiasmo che hanno contagiato tutti. Il momento più toccante è stata la premiazione dell’Alpino dell’Anno 2005 in armi.

    È il caporale VFB Luca Martino, in forza al 2º rgt. del genio guastatori, che si trovava in Afghanistan; il gen. Fausto Macor ha così consegnato il premio a un suo commilitone. È seguita la premiazione dell’Alpino dell’anno in congedo, Mario Fantini del gruppo di Torricella Peligna (Chieti), sezione Abruzzi, da parte del presidente nazionale Perona e la consegna del diploma di merito all’alpino in congedo Giuseppe Franzoni del gruppo di Ospitaletto (BS), sezione di Brescia a cura del responsabile prefettizio della Protezione Civile di Savona, Di Giovanni.

    Erano presenti molti abruzzesi abruzzesi e bresciani e un nutrito gruppo di giovani disabili. Si sono notati parecchi occhi lucidi quando il capogruppo di Cairo Montenotte Zamberlan ha consegnato una targa ricordo ai familiari degli alpini caduti in Afghanistan. È stata poi consegnata per conto della Sezione una targa ai familiari dell’alpino Gian Carlo Canale del gruppo di Osiglia, andato avanti durante la ricerca di persona scomparsa nei boschi e l’annuale borsa di studio sezionale ai figli del maresciallo La Banca, deceduto in servizio. Nel corso del rancio alpino, tenuto nella sala mensa della scuola ed affollatissimo, sono state consegnate medaglie d’argento ricordo ai Reduci della sezione.

    Gian Mario Gervasoni


    Queste le motivazioni:

    Premio Alpino dell’Anno in congedo Conferito all’alpino in congedo Mario Fantini, classe 1952, btg. L’Aquila sezione Abruzzi gruppo di Torricella Peligna (Chieti).

    Alpino al battaglione L’Aquila, assume l’incarico di vigile urbano della Polizia Municipale del Comune di Torricella Peligna in provincia di Chieti. Il 24 giugno 2005 alle ore 13 un furioso incendio divampa dalla cucina a gas in un appartamento al primo piano, abitato da un’anziana donna di 84 anni che vive sola e rimane avvolta dalle fiamme e dal fumo. Accorso alle grida della donna, l’alpino vigile urbano Mario Fantini, constatata la gravità del pericolo, entra prontamente nell’edificio invaso dal fumo, sale al piano superiore e si introduce nella cucina dove si trova intrappolata l’anziana donna; dopo averla afferrata tra le braccia, con l’aiuto di un carabiniere la trasporta in strada gravemente ustionata ma salva. Il Fantini rimane a sua volta ustionato ad una mano ed intossicato dal fumo e viene ricoverato in ospedale. Con l’arrivo dei vigili del fuoco, l’incendio viene domato e la bombola del gas messa in sicurezza, evitando il rischio di una pericolosa esplosione .

    Premio Alpino dell’Anno in armi Conferito al caporale VFB Luca Martino, nato a Caserta il 6 giugno 1983, effettivo al 2° reggimento genio guastatori di Trento.

    Caporale in ferma breve effettivo al 2º reggimento genio guastatori, il giorno 14 agosto 2005, trovandosi in licenza presso il proprio domicilio, si recava in compagnia della fidanzata in una località balneare della provincia di Latina per trascorrere un periodo di vacanza. Mentre si trovava in acque poco profonde veniva travolto assieme ad altre persone da un’onda anomala che li trascinava in alto mare. Senza lasciarsi prendere dal panico, evidenziando grande coraggio, sangue freddo, chiarezza di idee e sprezzo del pericolo, con slancio e determinazione si inoltrava in mare per soccorrere le persone in evidente stato di difficoltà. Dopo strenui sforzi traeva in salvo la propria fidanzata e senza indugio ritornava in acqua raggiungendo le altre tre persone, esponendo la propria vita a manifesto rischio e riuscendo a porre in salvo gli altri bagnanti. Chiaro esempio di coraggio, altruismo e generosità incondizionata che onora l’immagine della Forza Armata e delle Truppe Alpine .

    Diploma di Merito all’alpino in congedo Conferito a Giuseppe Franzoni, nato a Capriolo (Brescia) classe 1953 sezione A.N.A. di Brescia, gruppo di Ospitaletto.

    ‘Intervenendo personalmente in Italia e all’estero per soccorrere le popolazioni afflitte da calamità durante la guerra tra le Repubbliche della ex Iugoslavia, Giuseppe Franzoni si è prodigato nel raccogliere e consegnare alimenti e generi di prima necessità, ricevendo un Diploma di Riconoscenza. Nel 1993 soccorre le popolazioni colpite dall’esondazione in Alessandria, ricevendo un diploma di merito dell’A.N.A. Nel 1995 fonda l’organizzazione di volontariato ‘Giovani insieme’ e la guida nell’assidua assistenza ai non vedenti. Dal 1998 in poi estende la sua attività in Etiopia, soccorre un bimbo col viso sfigurato dalle ustioni e lo porta a Brescia, dove lo ospita per sette mesi nella sua famiglia, dopo l’operazione. In seguito il piccolo verrà nuovamente operato ed ospitato per altri sei mesi. Nel 2001, recatosi in Bosnia, Giuseppe Franzoni incontra un bimbo di nome Faruk privo della parola e, rinnovando la precedente esperienza, lo fa sottoporre a ripetute operazioni e lo ospita con la mamma sino alla guarigione, avvenuta nel 2005′.