In 5mila per la Cadore

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    Se è vero che “fortuna audaces iuvat” chi – leggi Sezione Ana – a Belluno aveva scommesso su un’edizione da incorniciare del raduno della brigata Cadore ha avuto pienamente ragione. Infatti, arrivata alla quinta replica, dal 1999 ad oggi, la manifestazione è andata in scena sullo sfondo di un fine settimana baciato dal sole e confortato dal successo delle iniziative in calendario. Lasciato in eredità un libro di Ezzelino C. Dal Pont, che ha narrato la vita della Brigata dal 1953 al 1997, il raduno è partito con il botto venerdì 2 giugno.

     

    Salone del teatro Giovanni XXIII stracolmo, aperta un’altra sala, spettatori in piedi e altri che hanno dovuto rinunciare ad assistere: questo il quadro di quella serata nella quale è stato proiettato il docufilm “Mani straniere sulla città di Belluno”, prodotto dalla Sezione bellunese. Si tratta di una ricostruzione storica drammatizzata sull’“an de la fan” per testimoniare il coraggio e l’attaccamento alla propria terra dei rimasti sotto il giogo dell’occupante.

    Con la regìa di Giorgio Cassiadoro, il soggetto e la sceneggiatura di Cinzia Cassiadoro e Daniela Emmi, le musiche scelte da Giovanni Broi, una quindicina di “attori” alla prima esperienza hanno recitato le scene salienti del terribile anno 1917-18 vissuto a Belluno. La proiezione sarà replicata in autunno, mentre è stata richiesta anche da vari sodalizi e da comuni del territorio provinciale. Teatri strapieni anche sabato 3 giugno.

    In contemporanea il pubblico entusiasta e caloroso ha applaudito al teatro comunale la fanfara dei congedati della Cadore e al teatro Giovanni XXIII l’esibizione dei cori “Adunata”, “Minimo Bellunese” e dei congedati della Cadore. Tutto ciò nonostante il maxischermo che all’esterno proiettava la finale di Champions League! Botto finale domenica 4 con una splendida giornata di sole che ha visto sfilare oltre cinquemila penne nere, precedute dal Labaro scortato dal Presidente Sebastiano Favero e da alcuni Consiglieri, in una città disseminata di tricolori.

    Commento finale del Presidente sezionale Angelo Dal Borgo: «In questa sonnecchiosa città solo gli alpini riescono a riempire i teatri, a portare la gente in piazza, creare un clima di autentica festa popolare. Ancora una volta abbiamo fatto riaprire la caserma Fantuzzi ed ancora una volta abbiamo constatato con mano che la brigata Cadore è sparita nei ranghi dell’Esercito Italiano, ma non dal cuore della gente e di chi prestò servizio nei suoi reparti». Arrivederci, pertanto, alla sesta edizione del raduno, probabilmente nel 2022.

    Dino Bridda
    dinobridda@alice.it