Impegno e speranza

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    Cari alpini, amici, aggregati e simpatizzanti non è facile in questo momento, che qualcuno ha paragonato ad una guerra, trovare le parole giuste per esprimere la profonda commozione e il grande turbamento che ognuno di noi prova. Troppi morti, molti anziani, quelli che hanno fatto l’Italia repubblicana dalle macerie della Seconda guerra mondiale, e tra di loro tanti nostri soci, soprattutto delle valli lombarde, sono “andati avanti”. A tutti loro va il nostro ricordo, grati per quanto hanno fatto con il loro lavoro e i loro sacrifici per questa nostra Italia. Per questo non possiamo e non vogliamo dimenticarli e ci stringiamo a loro, che sono morti spesso senza una carezza dei loro cari, in un forte abbraccio. No noi alpini non dimenticheremo, anzi da questa tragedia vogliamo trovare la forza per guardare avanti e chiedere con più determinazione a chi ha la responsabilità di governare e di decidere di avere il coraggio di cambiare quello che non funziona, dalla burocrazia freno e spesso fonte di favoritismi e clientelismo soprattutto nelle emergenze, alla formazione dei giovani per i quali ora più che mai appare chiara la necessità di assicurare un periodo di servizio obbligatorio alla Patria. No noi alpini e soci dell’Ana anche questa volta, come sempre, sia in guerra che in pace, non ci siamo tirati indietro offrendo generosamente e gratuitamente il nostro contributo con la forza delle nostre 80 Sezioni e oltre 4.300 gruppi in Italia e con le 30 Sezioni e gli oltre 200 Gruppi all’estero. Tutti hanno fatto e stanno facendo la loro parte, dai Gruppi nei loro territori a servizio dei sindaci nel supporto e nella distribuzione di dispositivi di protezione, di medicinali e di viveri, alle Sezioni nella raccolta e distribuzione di fondi, attrezzature sanitarie e derrate, alla nostra Protezione Civile e Sanità Alpina con il montaggio di tende, posti medici avanzati, riapertura di ospedali chiusi da anni, supporto alle Regioni e al Dipartimento nazionale di Protezione Civile e il miracolo del nostro Ospedale da Campo alla fiera di Bergamo. Una volta terminata la pandemia, e ci auguriamo presto, avremo modo di elencare quanto abbiamo fatto e ringraziare quanti con noi hanno collaborato in vario modo in una edizione speciale del nostro “libro verde”, sarà un doveroso atto per dire grazie alla grande generosità di quanti hanno partecipato e supportato questo straordinario impegno che ci rende tutti orgogliosi e fieri di far parte della grande famiglia dell’Ana. Abbiamo iniziato in modo non previsto e certamente difficile il primo anno del secondo centenario. Eravamo tutti pronti al nostro tradizionale appuntamento con l’Adunata fissata nella seconda settimana di maggio a Rimini-San Marino nella ospitale terra di Romagna. Non sarà così, abbiamo rinviato all’autunno, se sarà possibile, il nostro appuntamento con decisione unanime, dopo un franco confronto, del nostro Consiglio Direttivo Nazionale. Anche tante altre nostre manifestazioni sia nazionali che sezionali e locali sono state e saranno rinviate. Tutto questo per il primario bene della salute e della vita e nel rispetto delle disposizioni e direttive emanate dagli organi istituzionali preposti. Se e quando ci ritroveremo assieme lo faremo in totale sicurezza per noi e per gli altri e nel ricordo di quelli che sono “andati avanti” in questa immane tragedia. Personalmente ho un grande rammarico, dovuto alle mie condizioni di salute che mi costringono ad una quarantena prolungata, quello di non poter essere sul campo con i nostri volontari a condividere con loro fatiche e sacrifici ma lo sono, assieme a tutti i nostri associati, con l’animo ed il cuore per abbracciarli e dire loro a gran voce un grande grazie! Tutti gli alpini e tutta la gente di buona volontà è con voi e non dimenticherà. Chiudo con un augurio di pronta guarigione per chi è attualmente ammalato, e a tutti gli associati perché passi presto questa pandemia, sicuri più che mai che “per gli alpini non esiste l’impossibile” se sapremo mantenere salde e forti la nostra identità e la nostra unità associativa. Viva gli alpini, viva l’Italia!

    Con un forte abbraccio, il vostro Presidente
    Sebastiano Favero