Il valore delle tradizioni

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    “La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita”. Con queste parole Mario Rigoni Stern descriveva la memoria e il suo profondo valore per l’uomo e per il soldato.

    In queste stesse memorabili frasi si ritrova, ancora oggi, il valore degli uomini e delle donne del 1° reggimento artiglieria terrestre (da montagna) di Fossano (Cuneo) che, con abnegazione e orgoglio, da oltre quarant’anni sono indissolubilmente legati alla figura del generale di Corpo d’Armata Enrico Ramella, già comandante del reggimento negli anni 1956 e 1957, che, al termine della sua carriera nel 1976, volle costituire la fondazione “Caduti per la Patria del 1° e 4° Reggimento Artiglieria da Montagna”.

    Non fu un semplice gesto formale, ma un significativo lascito alle future generazioni, un segno tangibile che da allora vede ogni anno riunirsi il reggimento per la consegna del premio della fondazione ad alcuni dei suoi migliori artiglieri. Ancora oggi, a 44 anni di distanza, questo significativo momento è motivo di profondo orgoglio per chi lo riceve. I premiati vengono scelti a seguito di un’attenta valutazione da parte di una commissione presieduta dal comandante della brigata alpina Taurinense e di cui fa parte il comandante del 1° reggimento artiglieria terrestre, reparto che raccoglie il patrimonio di tradizioni dei reggimenti 1° e 4° di artiglieria da montagna, e da un ufficiale in congedo della specialità alpina, designato di comune accordo dall’Associazione Nazionale Alpini e dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia.

    In ossequio al significato storico che il premio rappresenta, esso viene consegnato al sottufficiale o al graduato/ militare di truppa in servizio o in congedo del reggimento distintisi nella disciplina, nello spirito di Corpo e nel sentimento del dovere, in occasione delle più importanti ricorrenze del reparto. Che si tratti di cerimonia per la celebrazione per la Festa dell’artiglieria o per l’avvicendamento del comandante, la consegna del premio della fondazione “Caduti per la Patria del 1° e 4° Reggimento Artiglieria da Montagna” è un momento di aggregazione e di unione da condividere nel ricordo. La volontà stessa del suo fondatore di dar vita ad una fondazione in grado di essere parte attiva delle generazioni a venire rappresenta ancora oggi, dopo 44 anni, il filo conduttore che, attraverso il 1° reggimento artiglieria terrestre, onora il lascito del generale Ramella, proseguendo nelle iniziative legate alla memoria, onorando i Caduti e valorizzando uomini e donne del reggimento.

    A mantenere ancora più vivo questo legame è la presenza alle cerimonie di premiazione degli eredi del generale Ramella, in particolare quella del figlio Agostino che, in tal modo, si fa portavoce non solo della fondazione che rappresenta, ma anche delle migliaia di artiglieri da montagna che orgogliosamente hanno servito negli anni la Patria e che, ancora oggi, proseguono il loro impegno, non solo onorando i Caduti delle specialità e perpetuandone la memoria tra i giovani, ma anche sostenendo la fondazione con oblazioni volontarie (IBAN IT16 TO61 7046 3200 0000 1614 384 intestato a fondazione “Caduti per la Patria del 1° e 4° Reggimento Artiglieria da Montagna”).

    Bruno Vio