Il Trofeo Gennaro Sora

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    Ho avuto l’estremo piacere, su invito di un caro collega socio del Gruppo di Gromo, di partecipare con suo padre di 80 anni al 62º trofeo Gennaro Sora. Ho respirato subito l’atmosfera di una grande manifestazione sportiva alpina, al pari di un campionato nazionale. Non solo una gara sportiva fine a se stessa bensì, una giornata intensa di emozioni e partecipazione alpina, come solo noi siamo capaci di trasmettere, sfociata nella premiazione avvenuta nella piazza gremita del bellissimo centro abitato di Gromo, al quale abbiamo assistito con la giusta cornice, alzabandiera, corona al monumento dei Caduti e il coinvolgente discorso del presidente della Sezione di Bergamo, Giorgio Sonzogni, a cui siamo grati per aver ampliato alcuni anni fa a livello nazionale, l’ambiente sportivo alpino. Credo fermamente che questa importante manifestazione potrebbe essere portata avanti a livello nazionale e, come tutte le altre che ne sono degno contorno, possano essere aperte ed estese anche alle giovani generazioni ormai (ahimè) non più incluse “come alpini”, perché danno la possibilità di vivere e rendere partecipi della nostra cultura alpina, tutti quei più o meno giovani, i quali altrimenti non potrebbero respirare le nostre tradizioni e spirito di Gruppo: insomma una buona base di partenza e collante per far conoscere tutti gli aspetti della nostra vita associativa.

    Alessandro Belleri, Gruppo di Sarezzo, Sezione di Brescia

    Hai ragione, caro Alessandro. Lo sport è un ottimo sistema per avvicinare i giovani al nostro mondo: l’apertura a tutti delle nostre competizioni è sempre auspicabile, anche perché non è certo difficile stilare classifiche differenziate per categoria (che alla fine, poi, non sono la cosa più importante). Respirare un po’ di “alpinità” fa bene a tutti, anche in prospettiva.