Il servizio militare

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    Caro direttore, non finiscono di sorprendermi le lettere di coloro che vorrebbero il ripristino del servizio militare obbligatorio. Mi chiedo perché, se ci tengono così tanto, non invitano parenti e amici in età idonea ad arruolarsi volontariamente nel Corpo preferito anziché insistere nel pretendere di obbligare altri, che magari non ne vogliono proprio sapere, a prestare servizio militare. È stato già detto, e ripetuto, in tutte le salse che il servizio militare obbligatorio è ormai prerogativa pressoché esclusiva delle dittature e delle democrature e che nelle democrazie gli eserciti sono costituiti quasi esclusivamente da volontari. Sono eserciti numericamente ridotti ma formati da personale altamente specializzato e dotato di strumentazioni e armamenti sempre più moderni ed efficaci. Per non parlare di cosa comporterebbe per l’Italia, in termini di costi, il ripristino delle caserme e dei servizi idonei ad affrontare un’eventualità del genere, che coinvolgerebbe mediamente circa 400mila ragazzi e ragazze! Se lo scopo è dare ai giovani un’educazione civica meglio allora, molto meglio, il servizio civile obbligatorio. Insomma, penso che questa storia della naja per forza sia diventata stucchevole, sarebbe ora di darci un taglio!

    Silvano Fassetta

    Tutte le idee sono ben accette sul nostro giornale, anche se non combaciano con le nostre, e meritano rispetto e di essere discusse. Ma davvero non riesco ad accettare là dove tu affermi che “il servizio militare obbligatorio è ormai prerogativa pressoché esclusiva delle dittature e delle democrature”. Si può discutere su quale sia il modo migliore per organizzare la difesa della Patria, ma attribuire valenza ideologica al servizio militare obbligatorio fino a tipicizzarlo come espressione di dittatura, mi sembra un tradimento in malafede delle intenzioni.