Ho letto con interesse gli articoli dedicati ai combattimenti sull’Ortigara sul numero di luglio. In quello “storico” di Vittorio Brunello ci sono alcune affermazioni che mi hanno lasciato perplesso (ho insegnato Storia in un liceo per molti anni e ho letto diversi libri sulla Prima guerra mondiale). Ad un certo punto, l’autore parla della strategia di Francia e Inghilterra, volta a coinvolgere l’Italia nel conflitto con l’obiettivo di “creare un cuneo micidiale a sud dell’Impero austro-ungarico”. Per questa ragione, il generale Cadorna, capo di Stato Maggiore del nostro esercito, avrebbe dovuto attaccare sul Carso “con tutte le risorse di cui disponeva”. Sembra di capire che l’Italia sia stata coinvolta nel conflitto suo malgrado, per seguire i disegni strategici di Francia e Inghilterra. Invece, l’Italia è entrata in guerra dopo un acceso “dibattito” durato quasi un anno (anche con episodi di violenza), nel Parlamento e nelle piazze, tra neutralisti e interventisti. La decisione di entrare in guerra, alla fine, venne presa con obiettivi precisi, che andavano dalla “liberazione” delle terre irredente (Trento e Trieste) all’espansione territoriale nei Balcani. Che la nostra entrata in guerra facesse comodo a Francia e Inghilterra è un fatto indiscutibile, ma la decisione del governo italiano (sostenuta dalla monarchia e approvata da un Parlamento in cui per molto tempo avevano prevalso i contrari) è stata una scelta autonoma (comunque la si voglia giudicare). La decisione di Cadorna di attaccare in forze sul Carso (mandando al macello centinaia di migliaia di soldati, tra cui gli alpini) rispondeva agli obiettivi italiani: non ha “dovuto” farlo per far comodo a francesi e inglesi.
Achille Quarello, Gruppo di Nova Milanese, Sezione di Monza
Risponde Vittorio Brunello: caro Achille, non sono uno storico sono semplicemente appassionato di storia e in particolare degli eventi che hanno martoriato l’Altipiano, la mia terra, per tutto il corso della guerra. Resto fermo nella mia convinzione che l’Italia è entrata in guerra per volontà del governo e del re, il parlamento ha ratificato. Il Paese non voleva la guerra come del resto Cadorna che conosceva bene lo stato del Regio Esercito appena uscito dalla guerra libica. Fu avvertito delle decisioni prese solo poche settimane prima del 24 maggio. L’ingresso dell’Italia nel conflitto fu di enorme importanza per gli Alleati impantanati nelle trincee francesi, questo è scontato.