Su L’Alpino di maggio ho letto la lettera di Matteo Ripamonti e la tua risposta sui disservizi postali. Anche noi per il nostro “L’Alpin de Trieste” abbiamo lo stesso problema. Le Poste Italiane (a pagamento e sempre con mesi di incomprensibile ritardo) ci restituiscono le copie che non è stato possibile consegnare.
La motivazione della mancata consegna (irreperibile, trasferito, ecc.) ci consente di rettificare l’indirizzo in caso di nostri errori e nel non raro caso che l’alpino destinatario abbia dimenticato di avvisarci che ha cambiato casa. Però troppo spesso risulta che l’indirizzo era esatto e che si è trattato di errore o negligenza del portalettere. Emblematico il caso accaduto un paio di anni fa quando il giornale ci è stato reso con la dicitura “deceduto”. Non ne sapevamo nulla ed abbiamo subito telefonato alla famiglia per aver notizie e fare le condoglianze. Con nostra piacevole sorpresa al telefono ha risposto proprio… il “deceduto” che godeva invece di ottima salute.
Dario Burresi, direttore L’Alpin de Trieste
Le Poste hanno precise responsabilità nella distribuzione dei nostri giornali. Ma sono personalmente convinto che siano proprio i portalettere a fare, in tanti casi la differenza.