Il papà dell’Ana

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    Il capitano Arturo Andreoletti è stato protagonista assoluto di quasi un secolo di storia italiana: animato sin da giovanissimo da una non comune passione per la montagna, la assecondò con forza durante tutta la sua esistenza dapprima con le sue imprese alpinistiche nelle Dolomiti, successivamente con l’intelligenza e l’innovazione nelle imprese eroiche compiute durante il primo conflitto mondiale, fino a portarla al suo culmine con la fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini e l’impegno nella società civile. Ecco dunque che con l’importante volume fotografico appena pubblicato da Nomos Edizioni Arturo Andreoletti. 1884-1977 è possibile esplorarne la vicenda personale, militare e sociale. Determinato e disciplinato, il capitano Andreoletti costruì con i suoi alpini un rapporto di affetto e stima reciproci, basato sulla solidarietà e sulla condivisione quasi famigliare delle difficoltà e delle responsabilità. E fu con questo spirito che fondò, nel 1919, l’Associazione Nazionale Alpini (di cui fu Presidente per diversi anni), promuovendo l’idea che fosse aperta a tutti gli alpini, senza distinzione di grado e zona. Così lo ricorda il Presidente Favero nella presentazione del volume: “Andreoletti infatti fu alpinista, alpino in armi e poi in congedo, uomo delle Istituzioni, manager e ancora appassionato di montagna, di cani e di rose. Un esteta, amante del buon gusto e della fotografia. Un uomo dalla ferrea rettitudine morale, poco malleabile, autorevole e fermo su valori e convinzioni, un uomo che “non disdegnava le battaglie, ma rifuggiva dagli intrighi”. Per noi della grande famiglia dell’Ana, Arturo Andreoletti rimane la Penna nera e l’appassionato di montagna capace di cogliere e convogliare nello “spirito alpino” quei valori che caratterizzano le genti montanare e i discepoli delle Terre Alte; uno spirito che l’Associazione Nazionale Alpini ha sempre custodito e preservato”. Quest’anno, nel Centenario della nascita dell’Ana sarà proprio la città di Milano a ospitare la 92ª Adunata nazionale. Quella Milano che vide Andreoletti ricoprire incarichi nell’amministrazione cittadina e che lo vide nominato, nel 1927, Capo di Gabinetto del sindaco. A Milano, ancora, promosse iniziative culturali e benefiche che gli valsero la Medaglia d’Oro di benemerenza. È lo stesso sindaco Sala a sottolinearlo nella presentazione al volume: “È grazie anche all’impegno di uomini come Andreoletti che l’Associazione Nazionale Alpini è oggi una importante realtà dell’associazionismo del nostro Paese; una associazione che in un secolo di vita ha saputo portare tra gli italiani le tradizioni della gente di montagna, l’amore e il rispetto per l’ambiente naturale e i valori di solidarietà e amicizia che legano tra loro gli Alpini di tutta Italia”. Promosso dal Museo del Risorgimento di Milano, il libro (224 pagine con fotografie in b/n e a colori, € 24,90 disponibile in libreria e online. Prezzo scontato riservato agli associati Ana) ricostruisce la figura di Andreoletti – tanto carismatica quanto complessa e sfaccettata – grazie a una rigorosa e approfondita ricerca condotta sulla base dei documenti inediti conservati proprio negli archivi delle Civiche Raccolte Storiche di Milano e dell’Associazione Nazionale Alpini, e, non ultimo, grazie a uno straordinario corredo iconografico che comprende le spettacolari vedute scattate dallo stesso Andreoletti, restituendo allo stesso tempo la suggestione dei luoghi e la memoria viva dei protagonisti.

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