Il gen. Biagio Abrate Capo di Stato Maggiore della Difesa

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    Un alpino al vertice delle Forze Armate, dopo 39 anni: è il generale di Corpo d’Armata Biagio Abrate, che su proposta del ministro della Difesa Ignazio La Russa, è stato nominato capo di Stato Maggiore della Difesa dal Consiglio dei ministri, in sostituzione del generale di C.A. Vincenzo Camporini. La nomina del gen. Abrate, che ricopriva l’incarico di Segretario della Difesa e direttore degli Armamenti, ha suscitato grande soddisfazione non solo fra gli alpini in servizio ma anche in tutti gli alpini della nostra Associazione. Al di là dello spirito di Corpo, il gen. Abrate è sempre stato molto stimato da tutti, per la sua preparazione e per le sue grandi doti umane. Congratulazioni sono state espresse al gen. Abrate dal nostro presidente nazionale Corrado Perona, anche a nome del Consiglio Direttivo Nazionale e di tutti gli iscritti alla nostra Associazione che vedono alla guida della Difesa un grande amico e un grande Alpino.

     

    Alpino fino all’intima essenza del suo essere. Se c’è una definizione in grado di fotografare il nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa è proprio questa. Nato a Sant’Albano Stura (Cuneo) l’8 novembre 1949, da una famiglia di piccoli proprietari terrieri della provincia Granda , il generale di Corpo d’Armata Biagio Abrate ha ereditato la proverbiale schiettezza e la capacità di affrontare ostacoli e problemi come mere difficoltà da superare e non come ragioni per scoraggiarsi. Lo sanno bene alpini ed ufficiali che sono stati al suo comando nel corso di una lunga e brillante carriera, lo ricordano i tanti allievi ufficiali formati al suo comando nei corsi alla Scuola Militare Alpina. Giovanissimo A.U.C. egli stesso al 54º corso, quindi sergente A.U.C. alla 72ª compagnia del Tolmezzo , abbandonava la stelletta ormai conquistata per ricominciare il cammino all’Accademia di Modena, per frequentare il 151º corso.

    Tenente nel 1974, già esperto alpinista, sceglie come prima destinazione il btg. Bolzano, dove comanda il plotone, per passare successivamente al Trento , comandante prima della compagnia mortai, quindi della fucilieri. Si sposa con la marosticense Maria Antonia Caron, che lo rende presto padre di due figli, il primo, Paolo, destinato a seguirlo nella carriera militare, ufficiale nei carabinieri; il secondo, Giulio, che supererà il padre nella capacità di vincere pareti di roccia di ogni grado.

    Nel 1979 viene chiamato, sempre quale comandante di compagnia, al battaglione AUC ad Aosta, dove per 6 anni licenzierà i corsi della 1ª compagnia, lasciando in tantissimi sottotenenti un ricordo umano e professionale indelebile. Promosso maggiore e tenente colonnello nei ruoli dello Stato Maggiore, di cui ha superato brillantemente i corsi, e dove presta servizio fino al 1990, torna alla Tridentina per comandarvi il battaglione Bassano e passa quindi nuovamente alla SMALP quale capo di S.M.

    Promosso colonnello, viene destinato a guidare nel 1994 il Distretto Militare di Firenze, senza ovviamente mai rinunciare alla penna, per tornare a Roma due anni dopo, capo del 1º Ufficio del Gabinetto del ministro della Difesa. Il 1998 lo vede ancora fra gli alpini, questa volta della Taurinense , prima come vice comandante, quindi ormai generale di brigata, dal 30 ottobre del 1999, quale comandante titolare. Partecipa alla nostra missione di pace in Kosovo, quale responsabile della Multinational Brigade West , ottenendone la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia e la Croce di Bronzo al Merito dell’Esercito.

    Capo di S.M. delle Truppe alpine alla fine del 2000, viene chiamato definitivamente a Roma l’anno dopo al Gabinetto del ministro della Difesa. Qui è prima vice capo, poi capo di Gabinetto in ben tre governi successivi, dei cui differenti Ministri gode sempre un’assoluta fiducia, ottenendo nel gennaio 2003 la promozione a generale di Divisione e, quattro anni dopo, quella a generale di Corpo d’Armata. Trova inoltre il tempo e le energie per laurearsi in Scienze Strategiche a Torino ed in Scienze Politiche a Trieste, per non interrompere il legame con la montagna ed ottenere i brevetti di Istruttore militare scelto di alpinismo e di sci e la qualifica di Guida alpina ed alpinista accademico militare .

    Nel 2010 lascia il Gabinetto per diventare segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti, un ruolo quanto mai delicato ed importante dal quale è stato ora chiamato alla massima carica delle nostre Forze Armate. Assieme ai migliori auguri per il nuovo incarico, lo accompagna il plauso e la soddisfazione di tutte le penne nere, in armi ed in congedo.

    Paolo Pozzato


    Il gen. Abrate.

    Pubblicato sul numero di gennaio 2011 de L’Alpino.