Il dibattito sul tema: ‘Il volontariato in generale e in zone montane’

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    Dibattito al Vigorelli.

    di Cesare Di Dato

     

    La tre giorni della solidariet alpina al Vigorelli iniziata con un interessante dibattito sul volontariato nel quale la nostra Associazione eccelle.
    Giorgio Sonzogni, consigliere ANA e nostro rappresentante nella commissione dell’Anno internazionale delle Montagne (AIM), ha introdotto l’argomento sostenendo che, in un mondo dove i mezzi di informazione hanno il predominio, necessario farsi sentire per poter sopravvivere, anche se ci contrasta con il comportamento da sempre seguito dagli alpini, cio lavorare in silenzio e in piena umilt.
    Parazzini ha fatto notare come la solidariet sia uno dei pilastri dell’ANA, attuata secondo un caratteristico individualismo comunitario e ha citato un passo di Cesare Battisti che nel 1916 esaltava la solidariet insita nella compagnia alpina, un complesso dove l’affiatamento tra ufficiali e soldati un esempio unico al mondo dove tutti amano la montagna, l’amicizia, la confidenza indipendentemente dal grado: questa la base dell’uomo alpino. Naturalmente, oggi gli alpini sono diversi perch diverso il mondo; l’ANA ha accettato la sfida del tempo: la nascita della Protezione civile ne l’esempio migliore.
    Oggi la mia generazione quella dei nuovi reduci, che non hanno fatto la guerra ma che hanno raccolto l’eredit dei predecessori del primo e del secondo conflitto mondiale, orgogliosi di continuarne l’opera.
    Agostino Da Polenza, direttore del comitato dell’AIM, sente la necessit di dar voce alla montagna e di disciplinarne la vita, visti gli squilibri che la contraddistinguono, mentre Alessandro Germinario, rappresentante della Regione
    Lombardia, ha ricordato che proprio in quel momento un consistente numero di alpini stava lavorando al Pirellone devastato dall’impatto di un velivolo il 9 aprile scorso; Quando abbiamo bisogno, chiamiamo gli alpini, ha concluso. Per Valerio Prignacchi, vice presidente UNCEM, la rete di gruppi alpini radicata perfettamente
    alla montagna garanzia di sicurezza per cui naturale che si debbano istituzionalizzare i rapporti tra Comunit montane e gruppi ANA. Marco Lucchini esalta lo spirito con il quale la nostra Associazione partecipa, ormai da pi anni, al Banco Alimentare, mentre Piergianni Prosperini, vicepresidente del Consiglio Regionale, ha sostenuto che la solidariet alpina ha una derivazione addirittura biblica. Dove c’ una catastrofe, gli alpini sono i primi ad accorrere per il loro innato senso dell’organizzazione.
    Ha chiuso il dibattito il generale alpino Luigi Manfredi, che ha ricordato di essere stato uno dei tre senatori che hanno votato contro la proposta di legge sulla sospensione della leva.
    Purtroppo la massa delle famiglie considera il servizio di leva un di pi del quale si pu fare volentieri a meno, per cui al momento non ci sono troppe speranze per un ravvedimento che finir con l’incidere sulla Protezione civile dell’ANA.
    Molti politici devono recitare il mea culpa e con loro la gerarchia militare. Il senatore ha presentato un disegno di legge per l’istituzione della Guardia Nazionale che si ripromette di mantenere le caratteristiche del reclutamento regionale tipico delle Truppe alpine (L’Alpino ne ha gi ampiamente trattato nel numero di dicembre 2001); il disegno , dal 30 ottobre scorso, allo studio della Commissione difesa del Senato.
    Il senatore ha continuato sostenendo che per rivalutare la montagna necessario che la gente vi ritorni, allettandola con espedienti di un certo valore: per esempio, eliminando i contributi che sfociano nell’assistenzialismo per dare spazio alle agevolazioni. Inoltre opportuno che siano individuati quei settori dove vi reale necessit di volontariato, eliminando assurdi squilibri negli interventi.
    Da tempo sta lavorando a un altro disegno di legge per la salvaguardia della montagna in tutti i suoi aspetti; n va dimenticato che egli ha fatto approvare a fine anno un emendamento alla Finanziaria per il riaccorpamento dei fondi destinati alla montagna stessa.
    Qui si chiuso il dibattito decisamente interessante. Purtroppo non si dato spazio ad Antonio Sarti responsabile della Protezione Civile dell’ANA; il suo intervento sarebbe stato il giusto coronamento della giornata.
    Del tutto assente la stampa, anche se poi essa intervenuta in modo abbastanza soddisfacente nel giorno della chiusura (se ne riferisce in altro articolo): avremmo gradito la presenza di giornalisti anche in questa occasione perch di noi non si parla mai abbastanza.
    Lo abbiamo detto a settembre a Torino in occasione dell’apertura dell’anno delle montagne, lo abbiamo ribadito, a pi voci, al 6 Congresso della stampa alpina a
    Recoaro: oggi si parla per immagini e se non si fa sapere come se non esistessimo.