I disservizi postali

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    Mi permetto di scriverle a seguito di quanto letto nell’articolo di Matteo Martin inerente la postalizzazione della rivista L’Alpino e relativi disservizi. Parto dal presupposto che da un po’ di tempo a questa parte segnalo tali disservizi anche raccogliendo alcune lamentale degli iscritti al Gruppo, peraltro ho letto anche questo mese L’Alpino on line. Lo stesso vale per la rivista sezionale Lo Scarpone Orobico. 

     

    La cosa che più mi lascia perplesso, rileggendo la situazione in “salsa” alpina, è che alla fine vengono spesi 715mila euro l’anno per un servizio che non viene erogato e che, leggendo l’articolo e facendo una riflessione sull’interlocutore a cui si rivolgono le lamentale Ana, si risolve comunque il tutto senza risposte chiare da parte da Poste Italiane, forte del fatto che c’è un monopolio evidente sul servizio richiesto. Le problematiche delle poste sotto organico sono evidenti, peraltro parlando con i postini locali (mai gli stessi) rispondono che la posta non consegnata per svariati motivi (indirizzi sbagliati, negligenze dei postini o altri motivi) va al macero. Una riflessione seria sulla situazione va fatta, valutando per esempio di inviare un tot di copie cartacee ai Gruppi (proporzionate con gli iscritti di ogni Gruppo), ma con una certezza che tali copie arrivino, per il resto affidandosi all’alpino online… Certo forse tale disservizio penalizza soprattutto gli alpini all’estero (che magari vedono un legame particolare con la rivista che arriva ogni mese) e magari i veci più affezionati al cartaceo (anche io lo sono, ma ultimamente mi adeguo). Di sicuro spendere una cifra tale per ingrassare Poste Italiane è assurdo e crea un certo fastidio; potrebbe essere banale ma presumo che sia un pensiero che hanno fatto in tanti dopo aver letto l’articolo stesso, tali somme potrebbero andare per progetti sicuramente più alpini, visti anche i tempi che viviamo. Sappiamo che ci state lavorando e ci auguriamo che una soluzione in merito verrà presa, speriamo a breve.

    Matteo Ripamonti Gruppo Canonica d’Adda, Sezione di Bergamo

    Il problema va certamente affrontato e chiarito. Ma proprio questa mattina il mio portalettere, alpino che mi conosce bene, mi ha detto testualmente: “Dipende dai postini”. Magari non è del tutto così, ma non è neppure da escludere.