Grandi quei coristi in ospedale

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    Ogni Adunata porta con sé sempre qualcosa di unico e anche Udine non è stata da meno. Ho assistito a tanti concerti del coro brigata alpina Julia congedati, un po’ dappertutto, nei teatri, ma mai avrei pensato di ascoltarli nel mio ospedale di Udine: “Se i pazienti non vanno all’Adunata, l’Adunata va ai pazienti!”. E i coristi Baj hanno accettato entusiasti l’invito ad esibirsi nel cortile dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. I pazienti dalle finestre hanno potuto assistere sabato al momento di serenità offerto dal coro. A partecipare anche gli operatori sanitari, anche se solo per poco tempo, per ascoltare almeno una melodia. Pioveva e quindi ci siamo trasferiti, dopo i primi canti, al chiuso, ma l’atmosfera non aveva perso lo slancio. Forte l’emozione alle note di Joska la rossa, alla famosissima Sul cappello, alla toccante Daûr San Pieri, alla commovente Rifugio bianco, alla grandiosa Scapa Oseleto… e tante altre ancora. Quando si è alzata la voce del solista in Signore delle cime si è visto qualche occhio lucido; su Stelutis Alpinis cantavano tutti In ponte di cur… col cuore in mano, pazienti, infermieri e dottori. È stato un momento di commozione quando avete dedicato un canto a Isabel, la figlia di un corista nata prematura, piccola ospite proprio qui! Di lei si è potuta raccontare la bellissima storia a lieto fine, proprio grazie a chi riesce a mettere delle grandi mani su questi piccoli corpi! Non vi siete dimenticati nemmeno di noi operatori sanitari, decantati durante la pandemia, ma presto dimenticati. E poi, infine, non poteva mancare, come vuole la tradizione, il travolgente 33 “chiamando a raccolta” i bambini tra il pubblico. Questo concerto è stato sicuramente il più emozionante… il più alpino.

    Marina Medvescig, infermiera dell’ospedale di Udine

    Grazie, cara Marina. Hai detto tutto tu, come meglio non si poteva. E un grande grazie al coro Baj, anche da parte di tutta la famiglia alpina.