Gli 85 anni della 'giovane' Veja

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    TORINO Solenne celebrazione dell’anniversario di fondazione della prima sezione ANA.

    Domenica 9 ottobre 2005: una domenica memorabile per la Veja . La sezione di Torino, primogenita dell’ANA, in questo giorno ha concluso il ciclo di festeggiamenti per i suoi primi 85 anni di vita. Una celebrazione alla grande, che il presidente Giorgio Chiosso ha voluto condividere con la sezione secondogenita, quella di Intra, costituitasi solo pochi mesi dopo il fatidico 20 febbraio del 1920. Anche la serata della vigilia nel Teatro Alfieri (il secondo della città) gremito in ogni ordine di posti, era stata connotata da un taglio alto.

    Il prestigioso Coro CAI UGET si è alternato sul palcoscenico al coro ANA di Torino, offrendo al pubblico una performance di alto livello ed alla novantottenne professoressa Maria Ortelli, vedova del grandissimo Toni, presente in sala, la sorpresa e l’emozione di sentire cantare La Montanara (musicata dal suo compianto marito) dai due complessi vocali riuniti. Ma un'altra sorpresa, questo concerto dell’ 85 , l’ha riserbata a tutto il pubblico presente in sala. Il generale di brigata Claudio Graziano, comandante la Taurinense e, dallo scorso luglio al prossimo gennaio, della Kabul Multi National Brigade (KMNB), si è collegato via satellite dall’Afghanistan per rivolgere gli auguri alla sua sezione. Quassù, stanotte, ci sono sei gradi sopra zero.

    Un clima, dunque, veramente alpino , ha detto tra l’altro il comandante. Io, insieme alle donne ed agli uomini della Taurinense, voglio dirvi che vi sentiamo davvero vicini e che tutti, con affetto, vi auguriamo per domani una splendida giornata . E ci ha azzeccato, eccome, il generale Graziano. Domenica mattina il cielo ed il clima erano quelli di una dolce giornata di primavera. Nella Piazza Castello inondata di sole si sono riuniti tutti i gonfaloni dei Comuni sede di un gruppo ANA appartenente alla sezione torinese: una foresta di ben 120 insegne (i gruppi sono 150, ma non tutte le amministrazioni dispongono, purtroppo, di un gonfalone ) accanto alle quali si sono schierati labari e stendardi delle Associazioni d’arma, il drappellone con lo scudo della IFMS, la Federazione Internazionale Soldati da Montagna, scortato dagli alpini bergamaschi e ben 17 vessilli sezionali, provenienti anche dall’Emilia e dal Veneto, come il folto pattuglione che faceva corona all’insegna della sezione di Conegliano.

    All’alzabandiera, presente con alcuni consiglieri nazionali il vicepresidente Gian Paolo Nichele, delegato dal presidente nazionale Corrado Perona, hanno reso gli o­nori la fanfara della Taurinense e il picchetto del 32º Reggimento Guastatori della Brigata, cui faceva da contraltare la nutrita rappresentanza dei sottotenenti allievi dei corsi 184º e 185º della Scuola d’Applicazione destinati alle Truppe alpine, accompagnati dal comandante, generale di Corpo d’Armata Armando Novelli.

    Molte le autorità militari e civili che hanno voluto essere presenti anche alla Santa Messa al campo: il generale di Divisione Franco Cravarezza, comandante il Reclutamento Forze di Completamento Interregionale Nord, il vice comandante della Taurinense, col. Silvio Biagini, il prefetto Goffredo Sottile, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, impeccabile con la fascia tricolore ed il suo vecchio cappello da artigliere da montagna della Brigata Cadore, il presidente della Provincia Antonio Saitta, il consigliere regionale Sergio Deorsola e, in rappresentanza del Governo, l’on. Michele Vietti, sottosegretario alla Giustizia.

    Dopo i discorsi ufficiali, tra due ali di folla si è formato il corteo che, attraversando alcune delle più belle e storiche vie cittadine (via Garibaldi, piazza Albarello, corso Siccardi, via Cernaia) si è recato sino al grande monumento di granito grigio dedicato ad Amedeo d’Aosta, comandante dell’invitta Terza Armata della grande guerra, dove sono stati resi solennemente gli o­nori ai Caduti.

    Adriano Rocci