Fra la gente, per la gente

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    Cittadini, alpini in armi e in congedo hanno animato Piazza dei Signori a Vicenza per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al battaglione alpini Vicenza, nel giorno del cambio del comando tra il ten. col. Marcello Nebiolo e il nuovo comandante ten. col. Guido Colombo. Davanti alla Loggia del Capitaniato, di fronte a numerose penne nere schierate con i vessilli, si è rinsaldato il legame storico tra la comunità vicentina e il battaglione.

    Il sindaco Francesco Rucco ha consegnato la pergamena al colonnello Gianmarco Laurencig, comandante del 9º Alpini, affidandolo così di fatto a tutti i 250 alpini del “Vicenza”. Un reparto ricostituito nel 2017 a L’Aquila che ha un compito peculiare proprio perché opera, con specifiche dotazioni, per il pronto intervento in caso di calamità naturali. «Gli alpini sono un esempio di solidarietà, generosità e altruismo – le parole del primo cittadino Rucco – in quanto rappresentativo della storia delle Truppe Alpine, onorando in tal modo Vicenza per l’esemplare servizio ispirato ai fondamentali valori umani della solidarietà, della pace e dell’aiuto al prossimo e della difesa dei diritti umani».

    «Un riconoscimento che arriva in un momento importante per il reparto» ha esordito il col. Laurencig, che ha ripercorso la storia del battaglione nato nel 1887, sciolto più volte e ricostituito pochi anni fa. «Oggi è l’unico battaglione multifunzione delle Forze Armate e l’unico che ha il compito di supportare la popolazione in caso di calamità, grazie alle competenze specialistiche frutto di costanti addestramenti, dall’antincendio boschivo al soccorso militare alpino, fino alle operazioni contro il dissesto idrogeologico». Il battaglione ha operato recentemente nei roghi che hanno colpito l’Abruzzo: la Sezione Abruzzi era infatti in prima fila a rendere omaggio ai “fratelli” vicentini. «Quello che facciamo – ha concluso il col. Laurencig – affonda nei valori di solidarietà e unione con il territorio».

    Parole di soddisfazione anche da parte del Presidente nazionale Sebastiano Favero: «Quando nel 2017 ho chiesto con forza che il battaglione Vicenza avesse questo nome, a guidarmi c’era la motivazione del ricordo. Credo che la testimonianza del passato non debba essere persa. Ma non dimentichiamo che gli alpini ci sono anche oggi. Bisogna guardare al futuro e pensare alle nuove generazioni, dando loro la possibilità di indossare ancora il cappello alpino, che non è come dice qualcuno un segno di guerra, ma di fratellanza, solidarietà e amicizia». Il fine settimana alpino ha ufficialmente aperto il calendario di celebrazioni ed eventi che, nei prossimi mesi, vedranno protagonista la Sezione di Vicenza “Monte Pasubio”, in occasione del suo centenario.

    «Da febbraio o marzo – spiega il Presidente sezionale Luciano Cherobin – abbiamo in programma uno o due eventi al mese. Il clou sarà la sfilata a novembre alla presenza del Presidente nazionale e del Labaro. Celebreremo questo centenario con la pubblicazione di un libro che metterà in evidenza ciò che è stato fatto dagli alpini vicentini nei vari Comuni per dare sostegno, nel recupero dei siti storici, di cappelle e monumenti. Tutto all’insegna del motto del centenario: ‘Alpini fra la gente e per la gente’». Parole di orgoglio per la cerimonia di conferimento da parte del Comune della cittadinanza onoraria al battaglione alpino Vicenza: «Un riconoscimento che ci sprona a offrire sempre di più alla comunità il nostro impegno. È stato toccante vedere tanti giovani alpini in armi. Il nostro futuro».