Esperienza speciale

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    Sotto lo sguardo attento ed austero della Aguille Noir de Puterey e di “Sua maestà” il Monte Bianco con i suoi 4.810 metri, nel silenzio della incantevole Val Veny, interrotto solo dal sospiro della brezza pomeridiana, si staglia netta la voce di Egidio Bellanti: «Campo Scuola… Rompete le righe… March!». «È finita!» e una nuvola di cappelli vola in cielo, quasi ad oscurare per un attimo il sole, sopra lo schieramento degli allievi del 1º e del 2º Raggruppamento che hanno preso parte al Campo Scuola Ana per ragazze e ragazzi dai 16 ai 25 anni di età, e poi via, prima ancora che dai genitori giunti in Valle d’Aosta per riportarli a casa, in cerchio, quasi a voler continuare un’avventura tanto entusiasmante, quasi a non volervi porre fine.

    Momenti di entusiasmo e di commozione che, seppur con modalità leggermente diverse tra campo e campo attivati in tutti i Raggruppamenti, hanno dimostrato come la formula innovativa che l’Associazione Nazionale Alpini ha saputo mettere in campo a favore dei giovani sia efficace ed in grado di emozionare e fare emozionare tutti, in prima battuta i nostri ragazzi, patrimonio futuro della nostra Associazione, ma anche i volontari che si sono alternati in questo periodo per consentire la corretta riuscita di tutta l’operazione. Una formula che, scaturita dagli ormai sette anni di esperienza nell’organizzazione delle iniziative rivolte ai giovani, ha modificato il target degli allievi, consentendo un maggior numero di partecipanti.

    Soddisfatto ed entusiasta dello svolgimento dei Campi Scuola e del loro gradimento da parte dei ragazzi il Consigliere nazionale Lino Rizzi, responsabile della commissione Campi Scuola, che è già al suo tavolo di lavoro per organizzare le iniziative e i luoghi per il prossimo anno: «Abbiamo la consapevolezza dell’importanza della componente volontaria nel nostro Sistema Paese, l’Ana dispone di circa 14mila volontari tra componente di Protezione Civile e Sanità Alpina, il dipartimento di Protezione Civile nazionale e diverse regioni fanno affidamento su queste componenti volontarie della nostra Associazione e, dunque, sussiste la piena consapevolezza di quanto occorra oggi investire sui giovani per mantenere al massimo dell’efficienza operativa la componente volontaria dell’Ana e per accrescerne le opportunità di sviluppo», spiega Rizzi.

    L’Ana, per queste ragioni, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con lo Stato Maggiore della Difesa ed un accordo di collaborazione con il Comando Truppe Alpine, mentre un’ulteriore iniziativa strategica per potenziare il sistema di volontariato dell’Ana con la presenza dei giovani, è proprio quella del Progetto Campi Scuola. Altrettanto soddisfatto ed orgoglioso della riuscita dell’iniziativa il Presidente nazionale Sebastiano Favero: «Con i Campi Scuola vogliamo coinvolgere i giovani nell’Associazione, anche in termini di nuove iscrizioni e adesioni, offrendo loro la possibilità di prestare servizio come volontari nell’ambito delle componenti dell’Ana che operano nel campo delle emergenze, quali Protezione Civile e Sanità Alpina, oppure come militari in servizio presso le Truppe Alpine».

    «Lo sforzo comune di tutta l’Associazione – prosegue Favero – si concretizza nell’ottenere un riscontro favorevole da parte dei frequentatori dei campi scuola, dei loro familiari e dell’opinione pubblica, circa la capacità dell’Ana di prendersi cura dei giovani, integrando in maniera concreta e incisiva l’educazione e la formazione fornite dalle famiglie e dalle istituzioni: in particolare si tratta di favorire l’accrescimento di quei valori che riguardano il comune senso civico e la capacità di servire con anima e cuore il proprio Paese».

    In tempi estremamente brevi sono stati attivati su tutto il territorio nazionale, ben cinque campi scuola, seguendo rigorosamente le prescrizioni anticontagio pandemico da Covid-19: dal 21 luglio al 7 agosto a Feltre, nella caserma Zannettelli, con 39 allievi partecipanti e, nelle stesse date, a Bassano del Grappa, alla caserma Montegrappa, con 44 ragazzi e ragazze, entrambi gestiti dal 3º Raggruppamento. Dal 17 al 28 di agosto ma Rossi a L’Aquila, dove hanno operato i volontari del 4º Raggruppamento, mentre per il 1º e 2º Raggruppamento, nelle stesse date, si è optato per un campo unico, diviso in due momenti: una prima parte presso il Campo Scuola di Almenno San Bartolomeo (Bergamo), che successivamente è proseguito presso la caserma Fiordiroccia in Val Veny, nell’Alta Val d’Aosta, a cui hanno partecipato 46 allievi per un totale complessivo a livello nazionale di 159 giovani. Numeri importanti anche per quanto riguarda l’impegno nel gestire le attività con i ragazzi: a livello complessivo sono stati impiegati 500 volontari che hanno operato per 1.751 giorni/uomo.

    Tra gli svariati focus presentati ai giovani partecipanti ai campi scuola, secondo un canovaccio formativo ben organizzato e comune a tutte le iniziative, ci sono stati: elementi di base della organizzazione di Protezione Civile, familiarizzazione con l’Ana, con il mondo del volontariato e con la realtà militare e son le Truppe Alpine, oltre all’attività fisica, la formazione individuale e le attività di team building, lezioni di formazione sanitaria, alpinistica e sull’attività di Protezione Civile dell’Ana, e molto altro. Non sono ovviamente mancate le attività legate alle caratteristiche e alle specificità locali dei territori sui quali insistevano i singoli campi scuola.

    Ad esempio i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato a Feltre e a Bassano del Grappa hanno concluso la loro prima esperienza con la marcia di avvicinamento al sacrario militare del Monte Grappa dove, ad attenderli per complimentarsi con loro, hanno trovato il generale Francesco Paolo Figliuolo, già comandante logistico dell’Esercito ed attualmente Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, oppure, la domenica precedente, a Bassano del Grappa, assistere alla celebrazione della Messa al campo durante la quale don Elio Alberton indossava una reliquia: la stola che fu di San Giovanni Paolo II.

    Per i ragazzi del 4º Raggruppamento è stata la natura a fornire spunti di riflessione, con la visita a Campo Imperatore e la salita fino al rifugio Duca degli Abruzzi in uno scenario incontaminato e unico, oppure il pomeriggio trascorso nel territorio del “cratere”, ad Onna e a Fossa, dove la forza del sisma del 2009 ha cambiato in pochi istanti il volto del territorio. Qui hanno potuto ascoltare il racconto di don Gaetano Chibueze nella chiesa ricostruita dall’Ana insieme al villaggio composto da 33 case antisismiche e poi salire fino al convento di Sant’Angelo d’Ocre, ancora in fase di restauro e incontrare Stefania Pezzopane, “storica” Presidente della provincia de L’Aquila nei terribili giorni del sisma.

    Il Campo Scuola dove probabilmente Madre Natura ha dato maggiormente spettacolo, vuoi per la collocazione del campo, vuoi per l’intensità e la bellezza unica di quelle montagne è quello in Val Veny, dove i ragazzi e le ragazze hanno potuto salire la via ferrata che conduce, a lato del ghiacciaio del Miage fino al rifugio Monzino, oppure godere, utilizzando la Sky Way (funivia che da Courmayeur porta ai 3.462 metri di Punta Helbronner), dell’unico e incantevole panorama sul Monte Bianco e sul Dente del Gigante.

    Stefano Meroni