Eccezionale normalità

    0
    76

    Dopo due anni di pandemia, finalmente gli alpini sono ritornati al Colle di Nava per rendere onore al generale Emilio Battisti e ai Caduti della divisione alpina Cuneense. La normalità è diventata un fatto eccezionale: rivedersi, montare il campo, pulire il prato e addobbare la cappelletta, gesti semplici che hanno riscaldato il cuore degli uomini della Sezione di Imperia, ben coadiuvati dai volontari del Coordinamento alpini liguri: insieme hanno organizzato il raduno, giunto alla sua 73ª edizione. Non è mancato niente. Nel tardo pomeriggio di sabato 2 luglio ha terminato il suo cammino la Staffetta del 150º; su iniziativa della Sezione di Genova che ha coinvolto anche soci delle Sezioni di Savona e di Imperia, era partita da La Spezia, percorrendo l’Alta Via dei Monti Liguri, spettacolare itinerario escursionistico che si sviluppa sullo spartiacque dapprima appenninico e poi alpino per oltre 400 chilometri.

    E se cantare è sempre un buon modo per ripartire, la sera, con un gran caldo nonostante i 900 metri di altitudine, nel cortile del Forte Centrale, il coro sezionale Monte Saccarello ha proposto la 22ª edizione del Cantamontagna che ha visto la partecipazione del coro Ana Acqua Ciara Monferrina della Sezione di Acqui Terme; una rassegna questa, assai seguita dai molti appassionati e che ha salutato i primi ospiti del raduno. Nel dopo concerto qualcuno si è fermato alla cappelletta per dedicare al generale Battisti un saluto e un’improvvisata Ultima notte di De Marzi. La mattina i primi pullman scaricano centinaia di penne nere nella zona dell’ammassamento e non sembra vero dopo due anni di celebrazioni in forma ridotta. La fanfara della brigata Taurinense e la fanfara sezionale Colle di Nava aprono il corteo degli alpini che sfilano verso il famoso prato dove da settantatré anni si rinnova il rito del ricordo. Dopo le autorità civili e militari prendono posto una selva di gagliardetti e i numerosi vessilli, tra i quali spicca quello della Sezione Argentina.

    Il picchetto del 2º Alpini di Cuneo, presente il comandante col. Giuseppe Queglia, e la fanfara della Taurinense rendono gli onori ai gonfaloni della città di Genova e della provincia di Imperia decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare e al Labaro dell’Unirr che vanno ad unirsi ai tanti gonfaloni dei comuni e delle altre Associazioni. Completa lo schieramento il vessillo della Sezione di Imperia. Il silenzio che segue l’alzabandiera è rotto dal canto di apertura intonato dal coro sezionale e dalla voce di mons. Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia e Sanremo che dà inizio alla celebrazione della Messa in suffragio. Dopo il commento al Vangelo il vescovo ricorderà come in molti canti degli alpini sia evocato il nome della Vergine Maria Regina della pace e come in tanti di questi canti ci sia sempre come prospettiva la pace che è la somma di tutti i beni.

    Alla fanfara Colle di Nava il compito di accompagnare la distribuzione dell’eucarestia sulle note di Signore delle Cime. Dopo la Preghiera dell’Alpino recitata dal vice Presidente Natale Valdisserra, una grande emozione: la consegna ai parenti da parte dell’Unirr – Recovery Pool nella persona di Remigio Tornatore, di una pergamena e dell’immagine della piastrina dell’alpino Lodovico Gravagno di Cosio d’Arroscia (Imperia) ritrovata sul pianale di un vecchio baraccamento del campo di prigionia sovietico denominato Lager 56 di Uciostoje nella regione di Tambov, dove morirono 4.344 italiani tra il febbraio e il marzo del 1943. Analoga attestazione riguardante l’alpino disperso Antonio Ferrando di Serra Riccò (Genova), è stata consegnata al Presidente della Sezione di Genova, Stefano Pansini.

    Quindi gli interventi del neo sindaco di Pornassio, Comune ospite, Vittorio Adolfo e del Presidente sezionale Giovanni Badano che ha ricordato come il raduno nazionale al Colle di Nava sia da considerare un vero pellegrinaggio e ha ringraziato le Sezioni e gli alpini per la numerosa partecipazione. Il vice Presidente nazionale Gian Mario Gervasoni, accompagnato dai Consiglieri Corrado Vittone e Giampaolo Daprea, ha portato il saluto del Presidente e del Consiglio Direttivo Nazionale. L’orazione ufficiale è stata affidata a chi vi scrive (per tradizione avrei dovuto tenerla come Presidente uscente nel 2019, ndr) che ha ricordato i contatti avuti in gioventù con i reduci e ha rievocato i fatti salienti della tragica ritirata, del destino della Cuneense e la battaglia di Nowo Postojalowka, reputando doverosa e indispensabile la conoscenza di questa storia per chi giunge al sacrario del Colle di Nava.

    La fanfara della Taurinense esegue la Canzone del Piave e il Silenzio mentre le autorità depongono la corona d’alloro al cippo e un omaggio floreale sulla tomba del generale Battisti, vicino a quello offerto come ogni anno dagli Chasseurs Alpins. I rintocchi della campanella salutano i Caduti. Qualcuno si affretta ad asciugare una lacrima.

    Enzo Daprelà