E se rinunciassimo all’Adunata?

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    Sono la moglie di un alpino e non posso fare a meno di presentarle una domanda. Di fronte al dramma delle migliaia di contagiati e le decine di migliaia di morti (ad oggi) vedrei un gesto d’amore e di vera alpinità il rinunciare all’Adunata ed offrire questo gesto all’Italia che soffre. Ci sono esigenze organizzative ed economiche, ma per una volta si potrebbe così dimostrare che i valori fondamentali prevalgono su altri idoli. Sarebbe anche un segno di rispetto per gli amici alpini. Scusate il mio ardire ma lo sento profondamente, non solo parole ma fatti concreti.

    Carla Arnaud Dao

    Quando si farà l’Adunata, da valutare attentamente in base all’evolversi della situazione, sarà per ritrovarsi dopo i giorni bui della pandemia. E sarà un modo per rinnovare il senso della reciproca appartenenza, la ritrovata serenità dello stare insieme oltre le emergenze, ma anche una forma di rispetto per la comunità romagnola ospitante (Sezione, Comune di Rimini e Stato di San Marino) che meritano una risposta al loro impegno senza risparmio.