E le bandiere?

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    Premesso che ero un po’ scettico sullo svolgimento di un’Adunata alpina a Milano, troppo grande e dispersiva. Mi sono affidato all’ingegno degli alpini che ovunque vadano sanno cavarsela, e come sempre portano l’allegria ed il folklore nelle città. Tuttavia devo fare un rimprovero, uscito dalla stazione di Milano Centrale non si è vista un Tricolore, proseguendo per corso Genova idem, via Torino idem, qualcosa a Piazza del Duomo potrei proseguire ma rischierei di diventare polemico e noioso non è questo il mio intento. Mi sono detto: “Porca vacca!” siamo in Italia oppure ho sbagliato stazione e sono finito all’estero? Ma cosa sto dicendo se c’è il Duomo siamo a Milano. Parlando in questi giorni con alpini provenienti un po’da tutta l’Italia, vi posso assicurare che è opinione comune di questa grave mancanza. Non so e non voglio sapere quali sono le motivazioni di questo gesto, però, qualcuno in alto deve farsi un esame di coscienza, perché questo gli alpini non se lo meritano.

    Atanasio Kostis, Gruppo di Marradi, Sezione Firenze

    Caro amico, pubblico la tua lettera che interpreta il sentire di molti lettori che hanno scritto sullo stesso argomento. Credo che dobbiamo davvero sdrammatizzare su questo tema delle bandiere. Prima di tutto addobbare Milano non è come addobbare una città di dimensioni contenute. In secondo luogo a limitarne il numero erano arrivate anche disposizioni di sicurezza, legate alla presenza dei cavi elettrici dei tram, sia dalla Sovrintendenza ai Monumenti che vietava di appenderle su alcuni edifici. Senza contare che acquistare un numero adeguato di Tricolori per addobbare tutta la città avrebbe costituito una spesa non indifferente. Ci consoli caro amico il fatto che le Adunate non le fanno le città, ma gli alpini che vi partecipano.