Dove sono finiti i valori?

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    Ho 14 anni e sono un accanito lettore della vostra rivista. Vi scrivo per sottolineare come tra i miei coetanei pare siano spariti i valori che hanno animato e guidato le generazioni passate. È molto triste vedere l’indifferenza di diversi giovani nei confronti della difesa della nostra terra. Le loro uniche preoccupazioni sono la ricarica del telefonino o andare a zonzo la sera. Ho nel cuore la nostra bella Italia.

    Enrico Ubiali Presezzo (BG)

    La tua lettera è allo stesso tempo commovente e inquietante. È vero che nei giovani l’idea di affrontare dei sacrifici per rendere il nostro Paese più rispettato, sicuro, dignitoso, non trova larghi consensi. L’opera di demolizione dei principi e degli insegnamenti su cui i nostri veci hanno costruito le fondamenta della democrazia, della convivenza civile, dell’appartenenza ad una Patria, iniziata negli anni Settanta, sta producendo i suoi frutti. Le maggiori responsabilità non sono però dei giovani ma dei cattivi maestri e tra questi includiamo quelli che con demagogia, utopie e calcolo hanno trasformato la politica, arte nobile se intesa correttamente, in uno strumento di potere, quando non è di tornaconto personale, senza regole e priva di ideali. E i giovani hanno imparato in fretta a non credere a nessuno e a niente.