D’amore solidale

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    Non è facile trovare una cifra che contraddistingua un evento che, pur grandioso, non differisce troppo da altri organizzati con scopo e modalità non dissimili. Nel caso del raduno del 2º Raggruppamento, ospitato a Lodi con la gestione della Sezione di Milano il 14 e 15 ottobre, il messaggio più profondo e pregnante, andato al di là da ogni rappresentazione di maniera, è stato quello che il vescovo, mons. Maurizio Malvestiti ha rivolto agli alpini durante l’omelia sotto le monumentali volte della cattedrale di Santa Maria Assunta: «Costituite – ha detto il presule – una riserva di amore capace di portare ovunque solidarietà. Siete costruttori di pace non a parole: avete difeso la terra dei padri con coraggio e siete accorsi nelle emergenze e nelle calamità. Rappresentate l’esempio fedele di sacrificio capace di cambiare la società. Amate dunque – ha aggiunto – gli alpini come famiglia: a loro modo fanno scuola costituendo una preziosa risorsa per le nuove generazioni, rendono proficua la convivenza sociale a partire dai fratelli più svantaggiati. La vostra tradizione – ha concluso rivolgendosi alle penne nere che gremivano il tempio – è carica di attualità, non è passata di moda, perché è basata su valori religiosi fattisi storia e su una identità storica umanitaria».

    Un compendio morale, che ha disegnato plasticamente l’essenza dello spirito alpino. Spirito che la grande maggioranza dei lodigiani ha mostrato di condividere, assiepandosi plaudente lungo le vie del centro attraversate da due sfilate: quella del sabato, con l’onore ai Caduti e l’afflusso in piazza della Vittoria per accedere alla cattedrale e quella della domenica, che ha visto una partecipazione davvero imponente, circa diecimila penne nere, degne rappresentanti degli 802 Gruppi (791 lombardi ed emiliano-romagnoli, più 11 all’estero) che fanno capo alle 33 Sezioni del 2º Raggruppamento.

    Un successo ancora più rimarchevole se consideriamo che la bella città padana non è legata al classico “Dna alpino”. E che è stato rafforzato dalla partecipazione di oltre ottocento persone al concerto dei cori il sabato sera e dal protrarsi dei festeggiamenti anche in piazza nella notte con cori e concerti improvvisati con notevole maestria. La parte ufficiale dei discorsi si è dipanata domenica mattina al parco dell’Isola Carolina, zona d’ammassamento.

    Un emozionato Zaverio Farina, capogruppo di Lodi ha ricordato che «a 102 anni di vita festeggiamo con la gente, grati a tutte le penne nere di questa terra presenti e passate, a cominciare da don Carlo Gnocchi e dal pittore Giuseppe Novello ». Il giovane sindaco Andrea Furegato, figlio di alpino, ha detto che «l’abbraccio di Lodi agli alpini è già emozione indimenticabile e sarà ricordo indelebile. Ma non dimentichiamo il futuro, perché con questo raduno vogliamo trasmettere ai giovani, compattezza e unità».

    Il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio ha improvvisato, seguito da tutti, un “battimento” della stecca e poi ha osservato che: «Il nostro è territorio di pianura, ma vive la vicinanza con gli alpini, che hanno valori che esprimo il significato stesso di essere comunità». Fra le autorità anche il prefetto Enrico Roccatagliata e l’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente, che hanno ricordato il 60º anniversario del Vajont, con gli alpini in prima fila nei soccorsi.

    L’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, alpino già sindaco di Lodi, ha ringraziato le penne nere per solidarietà, dedizione e coraggio: «Valori che sono anche quelli delle Forze armate, che pure ringrazio pensando in particolare ai contingenti in Libano, vicino al teatro di violenza, o quelle sul fianco est in relazione alla crisi Ucraina». Valerio Fusar Imperatore, presidente della Sezione di Milano e il presidente nazionale, Sebastiano Favero hanno sottolineato l’importanza di trasmettere la cultura alpina ai giovani.

    «Sono il futuro, e non a caso oggi la sfilata è aperta da una delegazione dei campi scuola» ha precisato Fusar Imperatore, mentre Favero ha riassunto l’essenza alpina: «Siamo capaci di solidarietà e senso del dovere, che ci fanno rispondere sempre e comunque presente. Nelle difficoltà noi ci siamo e vogliamo trasmettere questi valori soprattutto ai giovani di tutta Italia. Anche oggi in 10mila abbiamo risposto presente. Grazie a Lodi che è stata per noi, come gli alpini sono sempre, tra la gente e per la gente». Dopo la sfilata, in piazza Vittoria, il classico passaggio della stecca con la Sezione di Brescia, che nel 2024 ospiterà il raduno a Montichiari.

    ma.cor.