Da eroi a demoni

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    Caro don Bruno, in questi giorni sto vivendo, come tanti alpini, con tanta rabbia e dolore per le varie accuse che vengono veicolate dai mezzi di comunicazione su fatti che sono succeduti durante l’ultima Adunata a Rimini. Fatti che se risultassero veri sarebbero una macchia sulla nostra Associazione. Confido nella giustizia che certamente sarà scoprire coloro che hanno macchiato la nostra Adunata. La cosa che mi fa arrabbiare è il fatto che alcuni politici, sembrano divertirsi nel denigrare gli alpini. Ieri eravamo eroi, oggi per questi politici e alcune associazioni siamo diventati dei demoni da escludere dalla società. Se ci fossero veramente degli alpini coinvolti in queste nefandezze dovrebbero essere radiati immediatamente dalla nostra Associazione formata da veri alpini che vogliono continuare a vivere quegli ideali che hanno ricevuto dai propri avi. Ho l’abitudine di leggere un noto giornale che pensavo fosse un giornale serio, purtroppo mi devo ricredere per l’articolo apparso nel quale si parla di 500 donne molestate, mi sembra che ci sia un esagero nelle notizie. Nonostante questo momento difficile siamo sempre pronti ad intervenire dove ci chiamano perché penso che la maggioranza degli italiani apprezzino gli alpini e tutto quello che abbiamo fatto e che continueremo a fare. Tanti saluti e un reciproco ricordo nelle preghiere per tutti i veri alpini, w gli alpini, w l’Italia.

    Padre Giuseppe Roda, cappellano del Gruppo di Lodi, Sezione di Milano

    Caro padre Giuseppe, è innegabile che dentro la politica e nel variegato mondo pacifista (che lambisce anche alcuni ecclesiastici) c’è un sentire antimilitarista, che diventa ostile verso tutto quello che sa di armi e di divise. Sentimento, a volte ipocritamente ovattato, considerato il bacino elettorale degli alpini. I quali, comunque, sanno distinguere molto bene i matrimoni d’amore e quelli d’interesse.