Borgo San Dalmazzo, vestita a festa dalle bandiere tricolori, è stata invasa dagli alpini: un lungo serpentone di centinaia di penne nere provenienti non solo dalla Granda, ma anche dal resto del Piemonte, dalla Liguria e dalla Toscana. Tra i partecipanti il reduce di Russia Giuseppe Falco di 102 anni. Ventitré i gonfaloni presenti, tra i quali Provincia, Comune di Cuneo e Boves decorati di Medaglia d’oro al valor militare e Borgo San Dalmazzo e Dronero decorati di Medaglia d’oro al valor civile, circa 60 i gagliardetti, 3 i vessilli sezionali (Cuneo scortato dal presidente Luciano Davico e da un nutrito gruppo di consiglieri sezionali), Ceva e Massa Carrara-Alpi Apuane.
Una festa che l’amministrazione comunale ha voluto dedicare agli alpini per celebrare tre importanti ricorrenze: il 150º anniversario della costituzione della prima Compagnia alpina nella nostra città, il 90º della fondazione del gruppo Ana cittadino e l’80º del sacrificio del btg. Borgo San Dalmazzo nella campagna di Russia. Dopo la sfilata è stata celebrata la messa in suffragio degli alpini “andati avanti”.
Il corteo, accompagnato dalla fanfara della Taurinense, si è raccolto in prossimità della rotonda del quartiere dove è stato inaugurato il monumento all’alpino che l’amministrazione comunale ha pensato come simbolo del forte legame tra la città e le penne nere: in acciaio corten riproduce il profilo di un alpino (nella foto). Il cappellano del 2º Alpini, don Mauro Capello, ha benedetto il monumento.
La Preghiera dell’Alpino è stata accompagnata per l’occasione dalla fanfara con il brano Signore delle Cime. Notevole la presenza delle autorità civili e militari tra le quali il comandante del 2º Alpini, col. Massimiliano Fassero. La festa si è conclusa con l’esibizione della fanfara della Taurinense, applaudita da centinaia di persone che si sono assiepate per assistere al carosello, sempre coinvolgente.
Gianfranco Fabbri