Conoscere per riconoscere

    0
    112

    Il 2º reggimento Genio pontieri per due giorni ha aperto le porte della base addestrativa allo Scalo Pontieri di Piacenza alle Associazioni e a più di 250 giovani delle scuole Cassinari, Marconi, Romagnosi, Tramello, insieme agli allievi della scuola militare Teuliè di Milano. Nel contesto dell’attività il comandante di reggimento, col. Salvatore Tambe, ha voluto come ospite di riguardo l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e gli ha concesso uno stand istituzionale, l’uso della zona briefing per illustrare ai ragazzi la campagna “Conoscere per riconoscere” e nel contempo presentare alle autorità e alla stampa il progetto “De active” che l’Associazione ha in corso con il Miur.

    L’incontro è stata l’occasione per rendere noto che l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, in stretta collaborazione con la struttura nazionale di Protezione Civile dell’Ana, realizzerà su scala nazionale una campagna di informazione nelle scuole con l’obiettivo di contattare 400 classi di ogni ordine e grado. Nel corso dell’incontro i duecentocinquanta giovani hanno potuto osservare da vicino gli assetti operativi del reggimento pontieri sia nella loro naturale capacità combat sia nella loro indiscussa professionalità dual use nel sostegno alla popolazione civile tanto in Patria quanto nelle aree di intervento internazionale delle Forze Armate.

    Senza nulla voler togliere al fascino esercitato sui ragazzi da un assetto in navigazione fluviale per i traghettamento di assetti operativi in condizione di non guadabilità, possiamo sicuramente dire che l’intervento di Renato Silvestre, tecnico Bcm e rappresentante ufficiale di Anvcg, ha letteralmente rapito l’attenzione dei giovani e ha raggiunto l’obiettivo di informarli sul reale rischio nel rinvenimento di ordigni bellici inesplosi.

    Il monito “Non lo tocco, mi allontano, chiamo il 112” è stato sicuramente recepito anche grazie all’intervento del Presidente Anvcg Piacenza Ettore Fellegara che ha portato ai giovani la propria toccante esperienza di vittima civile di guerra.