Con gli alpini ti vaccini

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    La pandemia di Covid-19 non dà tregua. I volontari della Protezione Civile Ana nel corso del 2020 hanno prestato il loro contributo con attività logistiche di supporto, quali il montaggio delle tensostrutture per il triage e per i tamponi, il trasporto delle mascherine e dei dispositivi di protezione, gli interventi di sanificazione e di aiuto alla popolazione, primi tra tutti il rifornimento di generi alimentari a favori degli anziani e dei soggetti più deboli. Con il nuovo anno hanno intensificato gli sforzi a sostegno della nuova Campagna vaccinale nazionale, avviata sotto la guida del generale Francesco Paolo Figliuolo. I dati del programma informatico VolA, prezioso ausilio per la gestione di tutte le attività della Protezione Civile Ana, parlano chiaro: fino allo scorso 19 maggio ha registrato 54 attività a supporto delle vaccinazioni, 2.643 volontari impegnati su 9.927 turni per 10.094 giornate uomo. Numeri che la grande famiglia alpina ha prestato a vantaggio della collettività. I coordinatori dei quattro Raggruppamenti della Pc Ana raccontano gli interventi in atto su tutto il territorio nazionale.

    PAOLO ROSSO 1º RAGGRUPPAMENTO
    Alpini e volontari di tutte le unità sezionali del 1° Raggruppamento sono impegnati, dall’inizio dell’anno, in attività di trasporto dei tamponi, con cadenza quindicinale, tra i magazzini delle regioni, quelli del territorio e le Case di riposo, le cosiddette Rsa. Inoltre, quotidianamente, offriamo un “servizio taxi” di accompagnamento per i medici e gli infermieri che si recano al domicilio delle persone fragili, impossibilitate ad uscire di casa per recarsi ai centri vaccinali, in modo da poter provvedere alla loro immunizzazione. Gran parte dei volontari svolge l’attività di supporto ai centri vaccinali sparsi sul territorio, generalmente due o tre, allestiti in ogni città di piccole dimensioni, mentre si contano molto più numerosi nelle città di dimensioni più considerevoli, dove sono state scelte anche sedi alternative come fiere e discoteche. Per reperire un maggior numero di punti da adibire al servizio di inoculazione dei vaccini, sono state inoltre offerte, per questo utilizzo, un gran numero di sedi dei gruppi alpini, soprattutto nei paesi e nei centri abitati minori. Considerate queste attività e tenendo presente che siamo intervenuti sul settore logistico per montare tende e tensostrutture davanti ai centri vaccinali per consentire ai cittadini una migliore e più comoda attesa del loro turno, con la possibilità di sedersi e di essere al riparo in caso eventuali intemperie, possiamo tranquillamente affermare che tutta la Protezione Civile del 1° Raggruppamento è attualmente impegnata in attività a contrasto del Coronavirus. A riprova di questo grande sforzo profuso basta affidarsi ai dati del VolA che, a metà maggio, assommava ad oltre 3.000 le giornate/uomo per i volontari di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, per il solo servizio vaccini, senza dunque conteggiare gli impieghi prestati a favore delle altre attività collaterali. In poche parole: “Con gli alpini ti vaccini!”.

    ETTORE AVIETTI 2º RAGGRUPPAMENTO
    L’impiego dei volontari ha raggiunto numeri a 5 cifre che riguardano non solo il totale delle ore, ma anche quello dei volontari. Molti di loro stanno effettuando svariati turni, a volte con presenze orarie giornaliere che superano le 8 ore. Sul territorio lombardo ci sono numerosi centri per vaccinazioni e tamponi: quelli più grandi e frequentati sono a Milano, Bergamo, Brescia, Varese, Sondrio, Dalmine, solo per citarne alcuni; poi ci sono quelli periferici, sparsi in tutte le provincie, dove il comun denominatore è la costante e assidua presenza del volontariato alpino. Nella Città Metropolitana di Milano i volontari Ana, sotto l’egida della Colonna Mobile Regionale, integrano importanti servizi a favore della popolazione, quali, ad esempio, il sostegno con automezzi e autisti al trasporto dei medici dedicati alle vaccinazioni domiciliari e i turni giornalieri per l’accoglienza nel centro vaccinale più grande d’Italia, allestito al Palazzo delle Scintille in zona City Life, al drivein di Trenno e in quello di Via Novara. Il centro vaccinale di Trenno è stato inaugurato lo scorso 13 marzo ed è coordinato dal col. medico Fabio Zullino, comandante del Complesso militare di Milano, dipendente dal presidio Militare Baggio e opera in sinergia con Regione Lombardia, il Comune di Milano, le Asst Ospedali S. Paolo e S. Carlo e rappresenta una presenza fissa giornaliera per l’Associazione Nazionale Alpini, che vede impegnate, a turni, tutte le Sezioni lombarde. Il centro, fortemente voluto dal generale Figliuolo, è passato in breve tempo da 2 alle attuali 12 linee di vaccinazione – con possibilità di ampliamento a 20 – che consentono di poter effettuare oltre 2.500 inoculazioni giornaliere in orario continuato fino a 10 ore. Vi lavorano i militari del 1° reggimento Trasmissioni Milano, del 9° reggimento d’assalto paracadutisti Col Moschin e della Taurinense, con rappresentanze del 2° Alpini di stanza a Cuneo e del 9° Alpini con sede a L’Aquila. Altri volontari della Protezione Civile Ana, operanti in squadre logistiche, trasporti e magazzino di Cesano Maderno, sono impiegati per la gestione, il trasporto e la consegna di materiali ospedalieri dei vari centri vaccinali. Per dare un’idea, nel primo quadrimestre di quest’anno sono stati effettuati trasporti con mezzi articolati su una distanza complessiva che supera i 17mila chilometri!

    ANDREA DA BROI 3º RAGGRUPPAMENTO
    L’impegno profuso dai volontari del 3° Raggruppamento a supporto del piano vaccinale è massiccio: i dati parziali raccontano di oltre 5.075 giornate/ uomo che hanno impegnato 1.600 volontari. In Veneto, infatti, stiamo intervenendo sui centri allestiti in tutte le provincie, attivati come Protezione Civile dalla Regione Veneto, mentre all’interno degli hub siamo operativamente coordinati dalle Asl locali di riferimento che li gestiscono direttamente. Il nostro intervento consiste nel fare assistenza alla popolazione, dando indicazioni e fornendo supporto logistico: abbiamo provveduto a montare, a più riprese, laddove sono state richieste, delle tensostrutture esterne ai centri vaccinali nelle varie provincie, utilizzando anche materiale prelevato dal magazzino della Colonna mobile nazionale Ana di Campiglia dei Berici. Proprio nel magazzino di Campiglia è stato realizzato, in collaborazione con la Sanità Alpina, il centro vaccinale dedicato alla immunizzazione di tutti i volontari di Protezione Civile della Regione Veneto, autorizzato e certificato dall’Asl e gestito interamente dall’Ana. Qui, nel prossimo giugno, verrà attivata la procedura, con gli stessi protocolli utilizzati nella prima fase, per provvedere alla somministrazione della seconda dose di vaccino a circa 1.500 volontari del Sistema Regionale di Protezione Civile del Veneto, tra cui il Soccorso Alpino, l’Agesci, le squadre comunali di Protezione Civile, oltre, naturalmente, ai volontari della Pc Ana del 3° Raggruppamento.

    SAURO LAMBRUSCHI 4° RAGGRUPPAMENTO
    Da quando è iniziata la campagna vaccinale la rete solidale del volontariato non poteva non coinvolgere la nostra Associazione. Forte di uno dei più corposi contingenti di volontari sul territorio nazionale, essa ha da subito dimostrato di essere pronta e attrezzata per dare un contributo determinante, giocando un ruolo importante in questa delicata fase. Per le Sezioni dell’Italia Peninsulare, appartenenti al 4° Raggruppamento, l’impegno si sta sviluppando prevalentemente nei diversi centri vaccinali istituiti sul territorio di ogni Regione e consiste nel garantire l’attività nelle sue diverse fasi, dall’accompagnamento e l’accoglienza dei cittadini, al sostegno per la compilazione della documentazione relativa ai consensi, fino alla gestione dei flussi ai box vaccinali. A ciò va aggiunta l’opera dei volontari della Squadra Sanitaria, con medici e soccorritori impegnati a turno presso le strutture vaccinali di altre Regioni. Per il 4° Raggruppamento si è trattato di una prosecuzione dello sforzo organizzativo messo in campo in breve tempo già in occasione dell’organizzazione della recente esercitazione nazionale Vardirex 2020, in cui si è dovuto tenere conto del rispetto delle normative tese a limitare la diffusione del contagio da Coronavirus. Fra le Sezioni impegnate nell’assistenza presso i centri vaccinali sono da citare quelle di Firenze, Massa Carrara-Alpi Apuane, Marche, Molise, Sardegna e la Sezione Abruzzi, i cui volontari con 175 giornate di lavoro e con il supporto del battaglione Vicenza del 9° Alpini, hanno dato un contributo determinante per l’allestimento del centro vaccinale “Val Pescara”, realizzato con l’utilizzo di attrezzature in dotazione alla Protezione Civile Ana. Riassumendo, sono complessivamente 3.600 le giornate/lavoro prodotte dai volontari del 4° Raggruppamento.

    Stefano Meroni