Colletta alimentare: una gara di solidarietà

    0
    57

     

    Sabato 27 novembre si svolgerà in tutta Italia la Giornata nazionale della Colletta Alimentare per portare un aiuto concreto ai poveri che nel nostro Paese sono 7 milioni e 810 mila (dati Istat 2009). In oltre 8000 supermercati più di 100.000 volontari inviteranno le persone a donare alimenti non deperibili preferibilmente olio, omogeneizzati e alimenti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, pelati e legumi in scatola che saranno distribuiti a più di 1 milione e 400 mila indigenti attraverso gli 8.000 enti convenzionati con la Rete Banco Alimentare (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, famiglie…). In occasione della Colletta Alimentare del 2009 oltre 5 milioni di italiani hanno donato 8.600 tonnellate di cibo per un valore economico di oltre 27.000.000 di euro. Alla raccolta gli alpini danno un notevole contributo, presenti in centinaia di supermercati e altri centri della grande distribuzione. Capita che chi dona rivolga loro anche domande sui fini della raccolta e la destinazione dei prodotti. Ecco a questo proposito la lettera inviata tempo fa alla nostra redazione da un alpino del gruppo di Grumello al Monte (Bergamo).

    Gent.le Redazione de L’Alpino, come è vero che quest’anno c’è stato un aumento della quantità di prodotti raccolti durante la Colletta Alimentare, è altrettanto vero che le donazioni sono state più consapevoli e critiche. Forse a causa del clima di incertezza sulle prospettive di lavoro che caratterizza la zona dove si trovano i due supermercati dove abbiamo operato, mi è capitato molto spesso di ritirare il sacchetto giallo e di sentirmi chiedere a chi erano destinati i prodotti raccolti. Mi sono accorto che la risposta relativa agli enti convenzionati con la rete Banco Alimentare non era sufficiente per soddisfare la curiosità dei donatori. Ovviamente visto che siamo conosciuti di persona e anche di fama, tutti i dubbi sulla destinazione sono superati dalla fiducia nelle persone col cappello alpino. Temo però che qualcuno dei donatori abbia, in buona fede, la convinzione che siano gli alpini a gestire la distribuzione dei pacchi raccolti, un po’ come è avvenuto recentemente per le raccolte dei generi alimentari organizzate dalla Croce Rossa per i terremotati de L’Aquila. Mi auguro che per la prossima edizione, ci possa essere una maggiore informazione sulla destinazione dei prodotti raccolti per evitare sgradevoli momenti di imbarazzo. Capisco che non si possano elencare 8000 enti in un volantino oppure in una pagina di giornale, ma si potrebbe per esempio fornire agli incaricati o almeno ai responsabili dei punti di raccolta, una stima di quanto è stato consegnato e quali enti nella provincia o nella regione ne hanno usufruito. Cordialmente .

    Matteo Cerea

    Abbiamo affidato la risposta al responsabile dell’ufficio stampa del Banco Alimentare: Quanto raccolto nel corso della Colletta Alimentare organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare, finisce integralmente agli 8.159 enti convenzionati con il Banco che assistono quotidianamente 1.443.584 persone che si trovano in stato di disagio. Più in particolare il 70 per cento di quanto raccolto lo scorso anno (non solo dalla colletta ma dalla quotidiana azione di recupero degli sprechi da industria, distribuzione, ristorazione, etc.) è andato ad associazioni che si occupano di sostegno ai bisognosi, il 7 per cento a comunità per minori e ragazze madri, e via via all’assistenza continuativa di famiglie e anziani (6,2 ), centri di accoglienza e mense (6 ), comunità di tossicodipendenti e malati di Aids (4 ), comunità di anziani (3,5 ) e comunità per disabili (3,3 ). Nella provincia di Bergamo la Colletta nel 2009 ha coinvolto 115 punti vendita dove sono state raccolte 210 tonnellate di alimenti che sono stati poi distribuiti a 129 enti che operano in provincia e si occupano di 12.822 persone in stato di bisogno. Nonostante la crisi economica, l’anno scorso c’è stato un aumento del 3 per cento della raccolta: grazie alla generosità degli italiani, ma anche grazie al contributo degli alpini la cui immagine di simpatia e di onestà è nel cuore della gente .

    Francesco Lovati
    Ufficio Stampa Banco Alimentare

    Pubblicato sul numero di novembre 2010 de L’Alpino.