Centro Studi sugli scudi

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    Il 10 aprile si è svolto in videoconferenza il tradizionale incontro che coinvolge i referenti del Centro Studi delle varie Sezioni: l’appuntamento avrebbe dovuto tenersi a Padova nel settembre dello scorso anno ma è saltato a causa della pandemia. Molte sono state le positive novità legate all’evento. Oltre alla singolarità della modalità dell’incontro quello che ha colpito fin da subito è stato il numero di Sezioni rappresentate, una cinquantina circa, e soprattutto il numero di contatti. Infatti, oltre ai referenti e ai loro collaboratori hanno partecipato alla riunione tutti i Consiglieri nazionali facenti parte la commissione Centro Studi ed altri non espressamente legati al settore, oltre ad un certo numero di Presidenti sezionali. Spiccavano le presenze del Presidente Sebastiano Favero e dei due past-president, Beppe Parazzini e Corrado Perona.

    Dopo il saluto ai convenuti, da parte del Presidente nazionale, ha preso la parola Filippo Masina che ha presentato il libro “I cori alpini. Musiche, testi, esperienze, storia”, curato da Nicola Labanca, Carlo Perucchetti, Bruno Zanolini e dallo stesso Masina. Il testo, oltre agli atti del convegno svoltosi al Conservatorio di Milano nel giugno del 2019, contiene i risultati della ricerca sul tema del canto e della coralità alpina e un censimento di oltre 1.800 brani tratti da decine di raccolte e rassegne di canti alpini pubblicati tra il 1915 e il 2016. È quindi intervenuta Cristina Silvani, bibliotecaria di professione, curatrice del progetto che da qualche tempo intende digitalizzare le biblioteche sezionali Ana. Al momento le Sezioni coinvolte sono 60, dopo le ultime due adesioni, per un totale di oltre 35mila titoli inseriti nel programma di gestione “Bibliowin”.

    Il passaggio successivo sarà quello di poter utilizzare l’uso di parole chiave per la ricerca dei testi e non più doversi basare solo sui dati di copertina. Il prof. Labanca ha illustrato l’ultimo tra i progetti editoriali che la Sede Nazionale, e in particolare il Centro Studi, ha voluto portare avanti, nato da un’idea del Presidente della Sezione Gran Bretagna Bruno Roncarati: la redazione di un volume in lingua inglese che racconti la storia degli alpini e dell’Ana. Il libro si propone di diffondere le nostre radici anche al di là dei nostri confini e verrà dato alle stampe il prossimo anno in occasione dei 150 anni dalla fondazione delle Truppe Alpine. Il volume intende assecondare quella curiosità, che spesso la nostra realtà genera all’estero, legata alla forza della nostra Associazione e del mondo alpino. Un lavoro sicuramente impegnativo, della cui redazione è stato incaricato il professore.

    Adriano Crugnola, Direttore generale dell’Associazione, ha trattato un argomento particolarmente atteso e che ha rappresentato un’altra novità della riunione: la forza dell’Ana tra opportunità, prospettive e criticità. Attraverso l’utilizzo di diapositive è stata presentata la forza numerica all’Associazione relativa all’ultimo decennio che denota una costante decrescita degli iscritti. Una diminuzione che è particolarmente sensibile nell’ultimo anno (7%), legata probabilmente all’emergenza pandemica che stiamo vivendo. Il consigliere Mauro Azzi, moderatore dell’incontro, ha quindi aperto la discussione tra i partecipanti.

    Com’era prevedibile sulla base dei dati forniti dall’ultimo argomento trattato, la maggior parte degli interventi ha voluto porre l’accento sul futuro associativo e sulla necessità del ripristino della leva obbligatoria. Uno dei contributi più significativi è stato quello di Corrado Perona che ha ricordato che nel richiedere il ripristino del servizio militare obbligatorio dobbiamo avere le idee chiare, presentando alle forze politiche un progetto concreto e attuabile perché: «Vogliamo crescere dei giovani che siano cittadini responsabili e che acquisiscano concetti che forse la scuola ha smesso di trasmettere». Ha ricordato anche la necessità di proseguire con la figura dell’amico degli alpini, istituita alla fine del suo mandato.

    Tutti hanno concordato nella necessità di far pervenire il nostro messaggio di alpinità agli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado, utilizzando anche strumenti come l’alternanza scuola-lavoro e l’educazione alla cittadinanza. Dopo il saluto di Parazzini, il Presidente Favero ha ribadito che è volontà dell’Associazione di continuare a battersi per il ripristino dell’obbligatorietà della leva, anche presentando un progetto, approvato dal Cdn a suo tempo, che prevede in più fasi la creazione di un Corpo ausiliario alpino. Ha proseguito evidenziando la necessità di coinvolgere i giovani soprattutto della fascia 16-25 anni con attività sia all’interno delle istituzioni scolastiche, sia con campi a loro dedicati. Ha ribadito l’importanza del Centro Studi in quanto è in grado di mantenere forti i valori dell’Associazione e ha chiesto ai loro componenti un contributo per individuare idee e progetti volti al recupero degli iscritti e alla divulgazione dei nostri valori.

    In ultimo ha ringraziato il consigliere Azzi, in scadenza di mandato, per il lavoro svolto al Centro Studi in anni importanti come quelli del centenario della Grande Guerra e dell’Associazione. Azzi ha ringraziato il Presidente per la fiducia a suo tempo accordatagli, ricordando che le iniziative intraprese hanno cercato di lasciare una traccia concreta nella memoria dell’Associazione. Si è conclusa così una mattinata di lavoro che, per intensità e partecipazione, non ha minimamente palesato limiti nell’essere stata fatta in videoconferenza e che ha messo in luce il ruolo centrale che il Centro Studi ha, sia nel mantenere la nostra memoria e nell’essere fautore di iniziative volte a diffondere i nostri valori, sia nell’indicare la strada per mantenere viva la nostra Associazione.

    Paolo Racchi