L’anno che sta per finire porta con sé molte cose buone, ma anche il ricordo di momenti tragici. Penso alle ripetute e disastrose scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia a partire dal 24 agosto e che purtroppo continuano ancora a provocare danni materiali, ma anche e soprattutto danni morali e situazioni di disagio nella popolazione così duramente segnata.
Gli alpini, come sempre, anche questa volta hanno risposto presente e con la nostra struttura di Protezione Civile sono intervenuti direttamente o tramite le colonne regionali dove richiesto, montando a Norcia anche il reparto di radiologia del nostro Ospedale da Campo a supporto dell’ospedale locale. Anche in questa occasione il nostro impegno non si esaurirà con la fase di emergenza, ma proseguirà nella ricostruzione con alcuni interventi concordati insieme alle amministrazioni locali a servizio della gente del luogo.
Per questo dico grazie ai nostri Gruppi, alle nostre Sezioni e a quanti hanno fiducia in noi per le somme che stanno affluendo sul conto corrente dedicato, aperto dalla Sede Nazionale. Impiegheremo al meglio, come siamo abituati a fare, il denaro ricevuto che sarà ancor più valorizzato dall’apporto dei nostri volontari. Delle modalità di impiego e dell’andamento dei lavori L’Alpino vi terrà costantemente informati. Non possiamo dimenticare che siamo nel secondo anno del centenario della Grande Guerra che ci vede impegnati tutti nel ricordo del sacrificio della popolazione, dei combattenti e soprattutto di coloro che caddero per l’Unità d’Italia.
Non dobbiamo scordarci, ora più che mai, che apparteniamo a un popolo con le sue tradizioni, i suoi valori, le sue peculiarità, la sua fede. Abbiamo, in una parola, una Patria che va conservata e la cui essenza deve essere trasmessa alle nuove generazioni perché la sentano loro e si presentino davanti al mondo, ricchi di un bagaglio identitario importante. Così sarà possibile accogliere anche gli altri, forti della nostra identità che non è e non deve essere motivo di esclusione, ma occasione di incontro.
Solo sapendo chi siamo e da dove veniamo saremo capaci di confrontarci con gli altri. Allora il mio augurio è che per i nostri giovani oltre la cultura vi possa essere un periodo in cui imparare concretamente cosa voglia dire dovere, obbedienza, senso civico, rispetto, sacrificio, aiuto agli altri, difesa dei principi che regolano il nostro vivere civile e appartenenza ad uno stato. E tutto questo mi fa ripensare e rimpiangere la naja! Speriamo che le prossime festività portino buoni consigli a chi ci governa, visto anche come sta andando il mondo.
A noi alpini e agli appartenenti all’Ana auguro di saper mettere da parte i motivi che ci dividono e trovare piuttosto occasioni per unirci sapendo superare contrasti e contrapposizioni ricordando che la cosa più importante è il bene della nostra amata Associazione, soprattutto adesso che ci avviciniamo al centenario di fondazione. Un pensiero ai nostri soci “andati avanti” nel 2016 che riposano nel Paradiso di Cantore, da là ci guardano e ci sorridono. Un Santo Natale in armonia e serenità e un buon 2017 di prosperità e pace a tutti, cominciando dai nostri Reduci, dai veci ai bocia, dai Capigruppo ai Presidenti di Sezione, dai Consiglieri nazionali ai revisori e a tutti i collaboratori, dai comandanti della Difesa, dell’Esercito e delle Truppe Alpine, ai soldati e alpini in armi, dai soci ai familiari. Auguri a tutti quelli che ci vogliono bene e ci stimano.
Un forte abbraccio dal vostro Presidente Sebastiano Favero