«Per l’Adunata nazionale di Rimini avrei fatto un grande sforzo e sarebbe stata la mia ultima» si rammarica Tony Pigat, «mi attirava questa nuova località, non l’avrei fatto per Udine dove ero già stato. Alla mia età è diventato difficoltoso mantenere il passo di marcia della sfilata con il cartello del Canada, che porto da anni. Ho iniziato a partecipare alle Adunate nazionali nel 1992 a Milano, purtroppo le terminerò con quella del Centenario a Milano del 2019. Tutto ha un inizio e una fine, delle Adunate mi mancheranno le cerimonie e i festeggiamenti. L’Adunata è il massimo per un alpino.
Manterrò comunque sempre con me i bei ricordi delle 27 Adunate a cui ho partecipato di cui 23 consecutive, mancando purtroppo a quelle de L’Aquila e di Asti per un’operazione all’anca». Tony (Antonio) Pigat, nato a Chions di Pordenone nel 1938, ha prestato il servizio militare nella Julia a Tolmezzo e poi a Ugovizza nell’11º Alpini da posizione e congedato col grado di caporale maggiore. Emigrato nel 1966 prima in Svizzera e poi in Canada, è iscritto all’Ana dal 1990 ed è consigliere del Gruppo autonomo Vaughan e da sempre è coinvolto in iniziative anche con gli alpini di Toronto. Forse non ci saranno riconoscimenti ufficiali, ma ci vorrebbero, per il numero di partecipazioni (record?) alle Adunate nazionali fatte da un alpino residente fuori dall’Europa.
d.c.