BOLOGNESE ROMAGNOLA – Un monumento per ricominciare

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    Il 10 aprile rimarrà una giornata indelebile nella memoria degli alpini romagnoli per l’inaugurazione del monumento dell’Alpino, nella cittadina di Castrocaro Terme e Terra del Sole. Il monumento, collocato sulla strada principale del Comune, è composto da un enorme masso arrivato direttamente dall’Ortigara, contornato da sassi provenienti dal Piave e dal Brenta, completato con un mortaio giunto dalla Valcamonica e un’aquila in ferro battuto dal Monte Grappa.

    La cerimonia ufficiale è stata impreziosita dalla presenza del vessillo sezionale, scortato dal vice Presidente vicario della Sezione Mario Bonfiglio e da Antonio Violani. A loro si sono aggiunte autorità civili e militari da tutta la provincia, vessilli e gagliardetti, oltre alla bandiera delle associazioni d’Arma del territorio. Non potevano mancare i tanti alpini della vallata del Montone, del Tramazzo e dei territori limitrofi. La cerimonia ufficiale ha avuto inizio con l’ammassamento in piazza d’Armi nella cittadella medicea di Terra del Sole.

    Le massime autorità hanno visto salire il Tricolore lungo il pennone al suono del nostro amato Inno eseguito dal Corpo bandistico Orsini che ha poi accompagnato il corteo fino al monumento dell’Alpino a Castrocaro Terme. Tutti sull’attenti per la deposizione della corona di alloro, la resa degli onori a tutti i Caduti e i saluti delle autorità. Particolarmente commosse le parole della sindaca Marianna Tonellato nel ricordare come proprio la parola sacrificio tanto utilizzata in questi due anni di pandemia, sia rappresentativa nel suo significato e nel suo valore più profondo per gli alpini, inclini alla fatica, all’ubbidienza, all’ardore e alla generosità, per il loro attaccamento alla Bandiera, per non essersi mai risparmiati ed aver combattuto su tutti i fronti, anche i più difficili, aspri e pericolosi, difendendo strenuamente la Patria. La stessa instancabile tenacia contraddistingue gli alpini del Gruppo di Castrocaro Terme attivo dal 1977. Gli alpini, in questo piccolo paese, sono conosciuti e rappresentano una realtà coesa e affidabile alla quale si può fare riferimento.

    Attivi nella raccolta di materiale plastico per acquistare un ausilio per gli anziani, generosi nel partecipare alle iniziative ecologiche promosse dalla scuola, splendidi nel rallegrare con le loro simpatiche merende, le attività culturali promosse per i bambini presso la biblioteca, partecipi alle attività della Pc con l’assistenza alla popolazione. E questo monumento rappresenta il valore della pace, che non deve mai darsi per scontata, ma che anzi venga preservata quotidianamente. La giornata è terminata con un bel pranzo alpino, piena di canti e buoni piatti romagnoli, rifondendo ottimismo e speranza. E speriamo che l’allentamento delle norme anti-Covid, possa essere di auspicio a una forte ripresa delle attività associative, al grido di “Viva gli alpini, viva l’Italia”!

    m.t.