BARI Perona inaugura a Matera il nuovo gruppo fatto dai giovani

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    Bisognava volerlo con tutte le forze, sognarlo. Rendiamo quindi tutto l’onore che merita al generale Antonino Cassotta, presidente della sezione ANA di Bari, che con incrollabile fede tanto ha fatto e tanto ha operato perché il gruppo alpino di Matera fosse una realtà. E così è stato. Non deve sorprendere l’insediamento delle penne nere in un luogo così lontano.

    Matera e dintorni sono terre d’incomparabile bellezza quanto avare di sostegno; e dove c’è un ambiente difficile, preferibilmente impervio e montano, lì sono gli alpini. Due giorni di festeggiamenti per solennizzare la nascita del Gruppo, guidato da Vito Giasi. Si è cominciato sabato con la sfilata e la deposizione di una corona al monumento ai Caduti. Apriva il corteo la banda del battaglione Pinerolo , seguiva un plotone di bersaglieri, i Vessilli con la scorta, i gagliardetti e poi la fila delle autorità, Perona, Cassotta, Capannolo, il rappresentante della Provincia, il capogruppo Giasi, infine gli alpini sparsi.

    Di seguito un concerto del coro Stelle Alpine della sezione ANA di Bari che ha la particolarità di annoverare anche due donne fra le proprie fila. L’effetto è invero straniante ma positivo, si tratta solo di abituarsi; col tempo vedremo sempre più cori annoverare alpine in congedo. Domenica, nel corso della lunga sfilata per giungere in chiesa, la popolazione ha assistito silenziosa ai lati della strada, curiosa e stupita da qualcosa che vedevano per la prima volta. Solo le signore più anziane, forse memori della guerra e che sanno chi sono gli alpini, applaudivano.

    Sei i vessilli presenti: Bari, Abruzzi, Conegliano Veneto, Brescia, Como e Milano oltre ad una ventina di gagliardetti. Dopo la deposizione della corona al monumento ai Caduti è seguita la S. Messa officiata dal vescovo di Matera mons. Salvatore Ligorio. Presenti le massime autorità civili e militari. Con la benedizione del gagliardetto, il gruppo di Matera è entrato ufficialmente nella grande famiglia alpina, ed ha potuto prendere posto accanto al vessillo di Bari. Nel corso dell’omelia il vescovo ha sottolineato l’unità degli alpini nel battesimo: accogliendo Dio diventano operatori di pace.

    Ha, poi, ricordato che Dio, nell’Antico Testamento, è chiamato anche El Saddai il Dio della montagna ed ha auspicato che gli alpini elevino lo spirito affidandosi a Lui, roccia sicura. Il sindaco di Matera, avvocato Michele Porcari, ha ricordato che le radici della solidarietà sono già ben presenti nella città e queste doti si espliciteranno ancor di più grazie alla capacità degli alpini d’esserci nel momento del bisogno. Il presidente della Provincia, Carmine Nigro, era lieto che fossero presenti alpini da ogni parte d’Italia; ha auspicato che per il primo anniversario del gruppo il numero degli alpini materesi sia almeno triplicato. Infine il nostro presidente Corrado Perona ha rilevato che il futuro degli alpini è qui, tra questa gente, dove c’è una realtà giovane. Ma questi giovani non devono stare in panchina a guardare ma essere impiegati subito, perché il futuro è oggi .

    Perona ha poi ringraziato il vescovo per aver parlato della montagna: Si acquista forza e gioia a salire in vetta. L’obiettivo primario è essere un punto di riferimento per la comunità E ha concluso sostenendo che la storia degli alpini continuerà ad essere scritta anche negli anni 2000. Il presidente Perona era felice oltre ogni dire. Felice per essere presente e aver posto la prima pietra in questo gruppo.

    Felice perché sia il capogruppo sia la maggioranza degli iscritti sono giovani; felice altresì perché una rappresentanza di giovani alpini del nord si sono sobbarcati un migliaio di chilometri per non mancare a questo evento e per essere vicini al proprio Presidente in un momento così bello, pur con la concomitanza dell’Ortigara e, perché no?, con la finale di coppa del mondo. E questa meravigliosa tensione armoniosa contagiava tutti poiché, è noto, ogni gioia condivisa è una gioia raddoppiata.