Bandiere bruciate, insulti ai Caduti: la protesta di Perona al Capo dello Stato

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    Dopo le manifestazioni di piazza per la pace organizzate da circoli democratici più noti per i loro cortei che per benemerenze, supportati è amaro constatarlo da rappresentanti delle istituzioni, non potevamo tacere. Per questo il nostro presidente nazionale Corrado Perona si è rivolto al Capo dello Stato per esprimergli lo sdegno di tutti gli alpini iscritti alla nostra Associazione, ma anche di ogni altra persona perbene, per dimostrazioni che offendono i nostri sentimenti di italiani e di alpini.

    Leggi la lettera inviata da Perona al Presidente Giorgio Napolitano

    E questa è la risposta pervenuta dal consigliere del Presidente, generale Rolando Mosca Moschini, consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari Militari e del Consiglio Supremo di Difesa:

    Illustre Presidente,

    mi riferisco alla Sua lettera del 21 novembre scorso, con la quale ha inteso rappresentare al Signor Presidente della Repubblica i sentimenti Suoi e degli alpini in congedo in relazione agli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto la memoria dei nostri Caduti a Nassiriya ed alle possibili iniziative da porre in essere in loro ricordo.

    Il Capo dello Stato che ha idealmente abbracciato tutti i familiari dei Caduti in Iraq lo scorso 7 dicembre, a Caserta, in occasione della cerimonia per il rientro del contingente militare della missione ‘Antica Babilonia’ La ringrazia, mio tramite, per le Sue sentite parole.

    Il Signor Presidente segue, altresì, con attenzione e favore tutte le iniziative parlamentari e di Governo atte a custodire e rinnovare la memoria dei nostri Caduti (tra queste rientra la recente disposizione del Ministro della Difesa con la quale è stata autorizzata l’intitolazione di Caserme, Comandi ed Enti militari ‘alla memoria’ di insigniti della ‘Croce d’Onore’) e sarà ben lieto di accogliere al Quirinale, in una futura, solenne occasione, tutti i parenti di quanti hanno offerto la vita al servizio dell’Italia e della pace.

    Con viva cordialità.

    Gen. Rolando Mosca Moschini

    Roma, 22 dicembre 2006